Anacreonte è un poeta dell’età arcaica della letteratura greca, autore di una poesia conviviale, spesso su temi erotici, espressi comunque in modo elegante e misurato, con l’eros che resta un gioco e il banchetto un avvenimento gioioso. Ad Anacreonte si ispira la cosiddetta poesia anacreontica, genere poetico e letterario che si sviluppa nel XVIII secolo in Europa all’interno dell’ambiente rococò. Esempi di anacreontiche le abbiamo nella poesia di Jacopo Vittorelli (che operò a cavallo del 1800 con composizioni che furono anche messe in musica da Schubert e Bellini) o di Giosuè Carducci (per esempio, San Martino).
Anacreonte – Vita
Anacreonte nasce a Teo, in Asia Minore, intorno al 570 a.C., ma nel 545 deve abbandonare la sua patria dopo la sconfitta contro gli invasori persiani. Si stabilisce quindi in Tracia, dove inizia la carriera di poeta di corte presso Policrate di Samo, che poi continua ad Atene presso i Pisistratidi e in Tessaglia presso gli Alevadi, spostandosi di volta in volta alla morte dei suoi protettori. La tradizione vuole che Anacreonte muoia dopo il ritorno in patria, a Teo, soffocato da un acino d’uva. Potrebbe essere però una leggenda legata alla fama di grande amante dei banchetti e delle feste del poeta, alimentata dai temi edonistici delle sue poesie.

Statua che rappresenta il poeta Anacreonte con i suoi simboli: la coppa del vino e la lira con cui accompagnava il canto delle sue poesie
Opere
Dell’opera di Anacreonte ci sono pervenuti circa 150 frammenti in dialetto ionico, con qualche omerismo e qualche elemento eolico soprattutto nel contenuto, organizzati in 5 libri dai filologi della biblioteca di Alessandria in età ellenistica. I generi sono l’elegia, in cui Anacreonte è capace di esprimere profonda tristezza in modo sincero, il giambo, satira aggressiva, ma soprattutto i carmi melici, responsabili dell’identificazione di questo poeta come il maestro della convivialità, cioè dell’ebbrezza e dell’amore. L’amore cantato da Anacreonte è puramente carnale e rivolto indiscriminatamente a uomini e donne.
Questo poeta è famoso anche per l’attribuzione delle cosiddette Anacreontiche, poesie breve e accessibili probabilmente nate in epoche diverse dietro imitazione di Anacreonte. Solitamente si va dagli otto ai sedici versi composti dalle cinque (quinari) alle otto (ottonari) sillabe e i temi sono quelli tipici dell’antico poeta greco, cioè l’amore e l’edonismo.
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