Molière (Jean-Baptiste Poquelin) nasce a Parigi, figlio di un artigiano importante, tappezziere del re, che vorrebbe indirizzarlo agli studi giuridici, ma ben presto il giovane manifesta interesse per il teatro. A vent’anni Jean-Baptiste conosce l’attrice affermata Madeleine Béjart e decide definitivamente di dedicarsi a tale interesse, assumendo lo pseudonimo di Molière e fondando una compagnia teatrale insieme alla donna.
Per molti anni la compagnia Illustre Théâtre conduce una vita errante nella provincia francese e fatica ad affermarsi, ma dopo la lunga esperienza riesce a ottenere l’apprezzamento della corte parigina e del re. Da questo momento, Molière inizia a scrivere e rappresentare le proprie commedie, a partire da Le preziose ridicole.

Molière morì (1673) proprio dopo alcune ore dall’aver interpretato la parte di Argante ne Il malato immaginario
Nelle sue opere Molière unisce la comicità alla satira dei costumi e delle mode del suo tempo, ma anche dei vizi di sempre, arricchendola con lo studio psicologico dei caratteri. Le sue commedie non mancano di suscitare scandalo e irritazione, in particolare Il tartufo (Tartuffe ou l’imposteur, titolo italianizzato in vari modi: Tartufo, Tartufo o l’impostore, il Tartuffo…), indirizzata contro l’ipocrisia religiosa e censurata, e le opere sulla vita matrimoniale.
La particolarità delle commedie di Molière è data dalla mescolanza tra la comicità e il fondo di amarezza che emerge dall’osservazione degli uomini di ogni classe sociale messi a nudo nelle loro debolezze.
Le altre commedie di grande qualità e successo, tra le numerose che si susseguono negli anni, sono Il misantropo, Il borghese gentiluomo (sulle pretese di nobiltà di un borghese arricchito), Le donne saccenti, sull’ostentazione culturale delle donne, L’avaro, fino al capolavoro che conclude la carriera di Molière, Il malato immaginario, poco prima della morte dell’autore.
Molière – Biografia e opere
- 1622 – Nasce a Parigi
- 1641 – Termina gli studi di diritto e inizia a frequentare l’ambiente teatrale e intrattiene una relazione amorosa con Madeleine Béjart, attrice
- 1643 – Fonda una troupe teatrale, l’Illustre Théâtre che si scioglierà nel 1645
- 1645-1658 – Lavora come attore ambulante
- 1658 – Torna a Parigi
- 1645 – Il medico volante (Le Médecin volant)
- 1659 – Le preziose ridicole (Les Précieuses ridicules)
- 1660 – Sganarello o il cornuto immaginario (Sganarelle ou le Cocu imaginaire)
- 1661 – La scuola dei mariti (L’École des maris)
- 1662 – Sposa Armande Béjart ufficialmente sorella, ma quasi sicuramente figlia, di Madeleine, che era stata amante di Molière
- 1662 – La scuola delle mogli (L’École des femmes)
- 1663 – L’improvvisazione di Versailles (L’Impromptu de Versailles)
- 1664 – Il matrimonio forzato (Le Mariage forcé)
- 1664 – La principessa d’Elide (, La Princesse d’Élide)
- 1664 – Il Tartufo (Le Tartuffe ou l’Imposteur)
- 1665 – Don Giovanni o Il convitato di pietra (Dom Juan ou le Festin de pierre)
- 1665 – L’amore medico (, L’Amour médecin)
- 1666 – Il misantropo (Le Misanthrope ou l’Atrabilaire amoureux)
- 1666 – Il medico per forza (Le Médecin malgré lui)
- 1668 – Anfitrione (Amphitryon)
- 1668 – George Dandin o il marito confuso (George Dandin ou le Mari confondu)
- 1668 – L’avaro (, L’Avare ou L’Ecole du Mensonge)
- 1669 – Il signor di Pourceaugnac, (Monsieur de Pourceaugnac)
- 1670 – I magnifici amanti (Les Amants magnifiques)
- 1670 – Il borghese gentiluomo (Le Bourgeois Gentilhomme)
- 1671 – Psiche, (Psyché)
- 1671 – Le furberie di Scapino (Les Fourberies de Scapin)
- 1672 – Le intellettuali oppure Le donne sapienti, o anche Le femmine saccenti (Les Femmes Savantes)
- 1673 – Il malato immaginario, (Le Malade imaginaire)
- 1673 – Muore a Parigi
Frasi celebri di Molière
Uno stolto che non dice verbo non si distingue da un savio che tace.
Si muore una sola volta, ma per tanto tempo!
Tutti i vizi, quando sono di moda, passano per virtù.
Ah, che bella cosa è saper qualcosa.
Gli alberi che sono lenti a crescere portano i frutti migliori.
Gli errori più brevi sono sempre i migliori.
È il pubblico scandalo ad offendere: peccare in silenzio è non peccare affatto.
Ci lasciamo ingannare facilmente da quello che amiamo.
Si può essere una persona perbene e scrivere brutte poesie.
Le donne conoscono l’arte della vendetta.
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