Candido (o l’ottimismo) è un racconto filosofico di Voltaire. È il più noto dei suoi racconti filosofici, una parodia del romanzo d’avventura che diventa satira spiritosa e mordace della vita e del pensiero del XVIII secolo. Voltaire mette in ridicolo il fanatismo religioso, l’ingiustizia delle differenze di classe e la guerra. Lo spunto per questa opera venne a Voltaire dal terremoto di Lisbona del 1755, che distrusse quasi completamente la città e fece migliaia di vittime, e su cui aveva già scritto un poema: un buon punto di partenza per l’obiettivo del filosofo, che intendeva confutare l’ottimismo estremo di Leibniz, convinto di “vivere nel migliore dei mondi possibili”. Infatti il precettore Pangloss, nel romanzo, è una parodia di Leibniz e dei suoi seguaci.
Lo stile di Voltaire è limpido e preciso e riflette le sue doti di ironia, sarcasmo e umorismo pungente. Riesce a rappresentare fatti terribili e dolorosi in modo così grottesco da renderli leggeri e divertenti. Proprio attraverso un’ironia a tratti sottile e a tratti palese, Voltaire confuta l’ottimismo filosofico, negando ogni possibile illusione consolatoria e rappresentando la vita dell’uomo come un insensato susseguirsi di disgrazie casuali. Contro la difficoltà e l’ostilità del mondo, la ragione è l’unico strumento possibile con cui ogni uomo può individuare un percorso di miglioramento, seppure nel proprio piccolo.

François-Marie Arouet, noto come Voltaire, è il modello dell’intellettuale illuminista impegnato
Candido – Trama
Il protagonista del romanzo è Candido, un giovane orfano ingenuo che vive in un castello tedesco in Vestfalia e viene educato dal precettore Pangloss, che gli insegna la dottrina filosofica dell’ottimismo, secondo cui il mondo è il migliore dei mondi possibili e tutto ha un senso. Il giovane si invaghisce della figlia del barone, Cunegonda, ma quando i due vengono scoperti a baciarsi Candido viene cacciato dal castello e viene coinvolto nella guerra dei sette anni, durante la quale ritrova Pangloss e fugge con lui a Lisbona.
Nella città portoghese i due assistono al terribile terremoto e il giorno seguente il precettore viene impiccato dall’Inquisizione, mentre Candido viene fustigato. Il giovane ritrova fortuitamente Cunegonda, la salva e fugge con lei a Buenos Aires. Qui però trovano il fratello di Cunegonda, diventato capo dei gesuiti, che aggredisce Candido perché non lo ritiene degno di sposare la sorella: il giovane è costretto a ucciderlo e a fuggire di nuovo.
Dopo molte ulteriori peripezie, Candido giunge a El Dorado, dove recupera una grande quantità di oro, intenzionato a usarla per riscattare Cunegonda. Ricomincia quindi a viaggiare, conosce molti personaggi e vive molte sfortune, ma persevera, fino a ritrovarsi in viaggio da Venezia a Costantinopoli su una nave dove tra gli schiavi rematori riconosce niente meno che Pangloss, miracolosamente sopravvissuto. Lo riscatta e arriva a Costantinopoli, dove ritrova Cunegonda e iniziano a vivere insieme ad alcuni degli altri personaggi incontrati nella storia, in una fattoria.
Personaggi principali
Candido, giovane orfano
Pangloss, precettore
Cunegonda, innamorata di Candido.
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