Arthur Rimbaud (1854-1891) è il poeta francese che dopo Baudelaire ha portato avanti la poetica del simbolismo contribuendo alla trasformazione della poesia moderna.
Rimbaud ereditò da Baudelaire l’abitudine a condurre una vita dissoluta, anticonformista e autodistruttiva, e l’idea del poeta come indagatore dei misteri dell’uomo e del mondo. Per questa ricerca, è fondamentale il mezzo espressivo, cioè il linguaggio. Rimbaud lo trasforma usando un linguaggio libero, visionario, sensuale, raccolto in una sintassi disordinata e in una forma poetica che si avvicina sempre più alla prosa. Il poeta francese perciò abbatte le regole formali e sintattiche, deforma il linguaggio fino a renderlo oscuro, cerca parallelismi e analogie insoliti per comunicare in maniera evocativa, indiretta. Questa sua teoria del linguaggio sarà di fondamentale importanza per le avanguardie di inizio Novecento, che faranno della destrutturazione del linguaggio e delle forme metriche uno dei loro primi progetti.
Per Rimbaud il poeta deve diventare un veggente e per farlo deve sconvolgere la propria mente: è l’unico modo per avere accesso al caos, in cui si nasconde la verità dell’assoluto.
Dopo gli studi da allievo modello, nel 1870 Rimbaud in un moto di ribellione si trasferisce a Parigi ed è lì che viene a contatto con le correnti moderne della poesia e inizia la sua brevissima attività poetica, che si consumerà nel giro di pochi anni: a vent’anni smette di scrivere. Intanto inizia a condurre una vita dissoluta e intreccia una relazione con il poeta ispiratore Paul Verlaine. Dopo la rottura violenta con quest’ultimo, Rimbaud inizia a viaggiare, finché non muore a causa di un tumore.

Illustrazione di un giovanissimo Arthur Rimbaud, poeta emblematico del simbolismo francese
Rimbaud – Poesie famose
La prima grande opera di Rimbaud è il poema Le Bateau ivre (Il battello ebbro) in cui descrive la propria poetica, approfondita poi nella Lettera del veggente. Le poesie vere e proprie sono raccolte solo dopo la sua morte e tra queste una delle prime e più significative è Vocali. L’ultima parte della produzione del poeta francese è invece in prosa poetica.
Vocali descrive l’uso del linguaggio che il poeta deve applicare per svelare il mistero della realtà. La scheda specifica e l’analisi del componimento: Vocali.
Arthur Rimbaud – Biografia e opere
- 1854 – Nasce a Charleville
- 1862 – Entra all’Istituto Rossat
- 1871 – Il battello ebbro (Le bateau ivre)
- 1871 – Vocali (Voyelles, pubbl. 1883)
- 1871-1872 – Soggiorna a Parigi conosce Paul Verlaine
- 1872 – Ultimi versi (Derniers vers, raccolta di poesie)
- 1872-1873 – Visita Londra e soggiorna in Belgio con Verlaine
- 1873 – Ferisce Verlaine con un colpo di pistola
- 1873 – Una stagione all’inferno (Une Saison en Enfer)
- 1876 – Parte per una lunga serie di viaggi e vive una vita molto avventurosa
- 1886 – Pubblicazione della raccolta Illuminazioni (Illuminations, raccolta di poesie composte tra il 1872 e il 1874)
- 1891 – Muore a Marsiglia
Le frasi e i versi celebri di Arthur Rimbaud
- La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti.
- È meglio il silenzio che l’equivoco.
- Voglio sperimentare ogni formula d’amore, di sofferenza, di follia.
- Il malanno è stato il mio dio.
- La morale è la debolezza del cervello.
- Io capisco, e siccome non mi so spiegare senza parole pagane, vorrei tacere.
- Io mi credo in inferno, dunque ci sono.
- Ora posso dire che l’arte è una sciocchezza.
- Forse dovrei rivolgermi a Dio. Sono nel più profondo dell’abisso, e non so pregare.
- Bisogna essere assolutamente moderni.
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