Si definisce informatica quella scienza che ha per oggetto la creazione, la memorizzazione e la gestione di informazioni mediante procedure completamente o parzialmente automatizzate. Si distingue in informatica teorica, che tratta dei concetti fondamentali alla base dell’elaborazione delle informazioni, in parte dedotte dalla logica, dalla matematica e dalla cibernetica, e in informatica applicata, che spiega come tradurre tali fondamenti in algoritmi e procedure automatizzate elaborabili dai computer. Il termine inglese computer è oggigiorno decisamente più utilizzato dell’equivalente italiano “elaboratore elettronico” o “calcolatore” o dell’equivalente francese ordinateur, quindi nel prosieguo si continuerà a usare tale termine. Il computer, essendo essenzialmente un dispositivo elettronico, fa sì che l’informatica abbia forti connessioni con l’elettronica.
Il termine informatica è la contrazione di due parole: informazione e automatica. Esso deriva dal termine tedesco Informatik, in quanto è stato usato per la prima volta a metà del secolo scorso dallo scienziato tedesco Karl Steinbuch.

Karl Steinbuch, scienziato e informatico tedesco (fonte Wikimedia commons; Bundesarchiv, B 145 Bild-F046473-0012 / Storz / CC-BY-SA 3.0); è stato il primo a utilizzare il termine “informatica” (Informatik)
Per sua natura, dovendo essere elaborata da un computer, che accetta solo una descrizione numerica dei dati (ved. “Rappresentazione di numeri e simboli”), l’informazione oggetto di questa scienza è l’informazione digitale, ovvero esprimibile mediante numeri o simboli codificati da numeri. Anche un’immagine o un suono, se elaborati in senso informatico, dovranno essere espressi e rappresentati da un insieme di numeri, opportunamente codificati.
Una volta rappresentata l’informazione, essa può essere elaborata da programmi espressi in linguaggi comprensibili al computer (ved. “I linguaggi di programmazione”). Anche se spesso i due termini dati e informazione vengono usati in modo intercambiabile, è più corretto riferirsi a dati intendendo le informazioni elementari che il computer è in grado di elaborare, come i numeri, caratteri (o insiemi di caratteri, detti “stringhe”), o strutture dati più complesse (vettori, matrici), e riservare al termine informazione il significato che tali dati assumono nell’ambito dell’applicazione informatica utilizzata. Per esempio, la sequenza di numeri
18 19 20 24 25 21 18, media=20,7
è formata da semplici dati. Se poi i numeri costituiscono la temperatura massima misurata nell’ultima settimana, allora l’informazione è “temperatura misurata” e la media è la temperatura media degli ultimi sette giorni. Se invece i numeri sono i voti di uno studente universitario, l’informazione è “voti registrati” e la media è il voto medio dello studente. I dati quindi sono gli stessi, ma l’informazione è differente. In ultima analisi, il compito del programmatore è effettuare calcoli, applicare operatori logici o effettuare elaborazioni più complesse per generare nuovi dati e associare a essi il significato voluto per produrre informazione.
Poiché il computer è deputato all’effettuazione dei calcoli e alla esecuzione dei programmi, esso è il cuore di un sistema informatico, che comprende anche tutte quelle parti adatte alla memorizzazione, alla fruizione e alla trasmissione dei dati e delle informazioni. In un sistema informatico, quindi, troveremo molto spesso, accanto a un computer, altri dispositivi come stampanti, lettori, memorie esterne e la connessione a una rete che consenta la trasmissione ad altri computer o dispositivi.
Nel computer si è soliti distinguere due componenti: il software e l’hardware. Tali termini saranno chiariti in seguito. Prima però è necessario capire in che modo il computer rappresenta i dati, ovvero i fondamenti della numerazione e del codice binario.
- Il software
- Il termine software indica l’insieme di programmi che possono essere elaborati da un dato computer. Si è soliti fare una grande distinzione tra il software del sistema operativo e il software applicativo.
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