Il terremoto è un fenomeno di assestamento della crosta terrestre, con movimenti ondulatori o sussultori, in grado di produrre danni rovinosi a cose e persone.
L’energia liberata dal terremoto è quella accumulata dalle rocce a causa delle spinte tettoniche che modellano la crosta terrestre. Quando il limite di resistenza meccanica viene superato, si provoca la rottura dello strato di rocce interagenti e si genera una faglia, cioè una frattura della crosta terrestre.
Il terremoto si manifesta con scosse di variabile intensità e rapidità sulla superficie terrestre e si propaga con onde sismiche generate da un punto interno della Terra, l’ipocentro. Sulla verticale dell’ipocentro, in corrispondenza della superficie terrestre, si trova l’epicentro. Le onde sismiche si distinguono in onde di volume e onde superficiali. Le onde di volume si propagano all’interno della Terra (longitudinali o di spinta e trasversali o di distorsione; le prime sono più veloci, ma entrambe hanno velocità dell’ordine dei km/s), dando luogo a oscillazioni verticali (scosse sussultorie). Le seconde provocano oscillazioni in senso orizzontale (scosse ondulatorie).
La durata di ogni scossa è, di solito, di pochi secondi; raramente raggiunge 30 secondi. Eccezionalmente un terremoto si verifica con una sola scossa: le scosse si succedono a intervalli irregolari, per diversi giorni e talvolta per mesi; è detto periodo sismico il tempo durante il quale si registrano le scosse.
I terremoti possono avere origine da importanti movimenti di assestamento delle masse terrestri (tettonici, sono i più comuni e i più devastanti), da attività vulcaniche (vulcanici), da sprofondamento di cavità sotterranee (di crollo, i meno comuni e locali).
Le vibrazioni provocate da un terremoto sono misurate con il sismografo; grazie alle informazioni raccolte dai vari punti di misurazione è possibile localizzare l’epicentro. Lo studio e l’analisi storica dei terremoti ha permesso di identificare zone sismiche ben definite, ad alta probabilità di terremoto, di solito larghe poche centinaia di chilometri, ma lunghe migliaia di chilometri, associate alle catene montuose più recenti e alle dorsali oceaniche, sul confine tra le placche rocciose in movimento.

Dal 1900 il terremoto più disastroso fu quello di Port-au-Prince (Haiti) del 2010 con 316.000 morti
L’intensità è il rapporto fra potenza e superficie di applicazione del terremoto; una sua valutazione non strumentale si ha con la scala Mercalli (MCS) che, originariamente (fine del XIX sec.) costituita da 10 gradi, fu espansa a 12 da Cancani e successivamente rielaborata da Sieberg. Essa non si basa su misurazioni fisiche esatte, ma sui danni generati dal terremoto e su valutazioni soggettive. Infatti, esiste anche la scala Mercalli Modificata (MM o MMI) che si basa sugli effetti risentiti dalle persone, nei gradi bassi, e sui danni agli edifici per i gradi alti.
L’energia liberata (magnitudo) viene stimata sulla scala Richter; tale scala si basa sulla variazione della traccia di un sismografo opportunamente tarato, ha quindi un valore oggettivo. Poiché si fa riferimento a un valore campione di energia, la magnitudo è un numero puro, non una grandezza fisica con una sua unità di misura.
Nella scala Richter il valore di magnitudo 0 è stabilito come quello di un terremoto che sul sismografo standard, posto a 100 km di distanza dall’epicentro, produce un sismogramma con un’ampiezza massima di 0,001 mm. Ogni volta che l’ampiezza massima registrata cresce 10 volte rispetto al valore precedente, il valore di magnitudo sale di una unità. Dal rilevamento sismografico, un terremoto di magnitudo 5 è quindi 100 volte superiore a uno di magnitudo 3 (anche se l’energia liberata in tutte le direzioni è 1.000 volte maggiore, essendo di circa 32 volte maggiore per ogni grado della scala).
Quindi:
M=logA
dove M è la magnitudine, il logaritmo è in base 10 e A è l’altezza massima della sinusoide da 0 fino al picco espressa in micron.
I terremoti più potenti registrati sono di magnitudo 8 o 9 e avvengono con frequenza di circa uno all’anno. Il più grande mai registrato si verificò in Cile nel 1960 ed ebbe una magnitudo di 9,5.
Gli effetti di un terremoto possono essere molto diversi da luogo a luogo, quindi un singolo terremoto avrà molti valori nella scala Mercalli Modificata, al contrario avrà un unico valore di magnitudo nella scala Richter.
Attualmente non si è in grado di prevenire i terremoti.
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