La degradazione delle rocce può avvenire a causa dei fenomeni atmosferici oppure per alterazione chimica.
Degradazione delle rocce: i fenomeni atmosferici
I fenomeni atmosferici, in particolare, determinano la degradazione meteorica delle rocce della superficie terrestre, attraverso processi di disgregazione fisica o di alterazione chimica. La disgregazione fisica può avvenire per la pressione esercitata dall’aumento di volume dell’acqua che si congela nelle fratture di una roccia (crioclastismo), per le continue dilatazioni e contrazioni causate nelle rocce da forti escursioni termiche giornaliere (termoclastismo), per le variazioni di volume determinate dall’assorbimento o dall’evaporazione di acqua in ambienti rispettivamente molto umidi o molto secchi (idroclastismo), e infine per decompressione, cioè per l’affioramento di una roccia non superficiale a causa di frane, azioni dell’uomo o dell’erosione.
Alterazione chimica delle rocce
L’alterazione chimica delle rocce può avvenire per il contatto dei minerali di una roccia con l’ossigeno atmosferico, che porta alla formazione di ossidi e idrossidi e a un cambio di colorazione della roccia (ossidazione), per il contatto dei minerali di una roccia con molecole d’acqua, che modificano la struttura cristallina e il volume della roccia (idratazione), per il contatto del carbonato di calcio presente in alcune rocce con l’acqua piovana, contenente anidride carbonica che lo rende solubile trasformandolo in bicarbonato (carbonatazione), per il contatto tra i silicati presenti in molte rocce e gli ioni derivati dalla dissociazione dell’acqua, che genera silicati idrati (idrolisi).

La formazione di stalattiti e stalagmiti
La carbonatazione è legata al fenomeno del carsismo (dalla zona del Carso): l’acqua piovana erode e corrode i rilievi ricchi di calcare perché rende solubile e quindi trasportabile il carbonato di calcio presente in questa roccia, generando configurazioni morfologiche particolari. Il carsismo viene definito epigeo quando si verifica in superficie, formando doline (conche chiuse), uvale (depressioni molto larghe derivate dalla fusione di più doline) e polje o foibe (enormi depressioni chiuse dalle pareti ripide), ipogeo quando si verifica in profondità formando pozzi e grotte, all’interno delle quali il bicarbonato può trasformarsi nuovamente in carbonato, che solidifica creando le stalattiti e le stalagmiti (colonne di alabastro che si sviluppano rispettivamente dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto).
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