La genetica studia i geni, l’ereditarietà e la variabilità genetica negli organismi viventi. I meccanismi che regolano questi fenomeni furono spiegati nel XIX sec. da Gregor Mendel, considerato il padre della genetica. Pur non avendo molte informazioni (come l’esistenza dei cromosomi), Mendel intuì l’ereditarietà di alcune caratteristiche dell’individuo. La genetica spiegherà successivamente che il genotipo di un individuo è dato dal suo corredo genetico, mentre i vari genotipi possibili producono un effetto visibile attraverso il fenotipo. Sebbene il fenotipo sia importante, l’aspetto complessivo di un soggetto è completato dall’interazione con l’ambiente. Per questo motivo due gemelli identici, pur con lo stesso patrimonio genetico, possono avere diverse personalità.
Già nel 1869 il chimico tedesco Miescher estrasse dalle cellule un materiale vischioso che chiamò nucleina poiché proveniva dal nucleo cellulare. Nel 1944 l’americano Avery dimostrò che il DNA è responsabile dell’ereditarietà. La struttura a doppia elica del DNA fu scoperta nel 1953 da Crick e Watson che segnarono così una tappa fondamentale nella biologia.
- Il DNA
- I cromosomi
- I geni (il genoma)
- La sintesi proteica (il codice genetico)
- Il ciclo cellulare
- L’ereditarietà genetica
Indice materie – Genetica