L’alternatore è una macchina elettrica rotante basata sull’induzione elettromagnetica; esso trasforma l’energia meccanica in energia elettrica a tensione alternata. La potenza fornita da un motore primario (propulsore) viene trasformata nell’alternatore da due parti fondamentali, delle quali una, esterna, è fissa e viene chiamata statore e l’altra, interna, ruota attorno al proprio asse e viene detta rotore. È proprio la rotazione del campo magnetico prodotto dal rotore che induce nello statore la forza elettromotrice alternata, caratterizzata da una frequenza connessa al numero di coppie di poli magnetici del rotore e alla velocità di rotazione del rotore stesso. Questa tipologia di conversione di energia è molto efficiente e i rendimenti sono vicini al 100%.
La corrente alternata può poi essere trasformata in corrente continua mediante una dinamo; la dinamo è una macchina che trasforma lavoro meccanico, ricevuto da una fonte di energia meccanica o da un motore a corrente alternata, in energia elettrica sotto forma di corrente continua.
La rete elettrica è soprattutto alimentata da alternatori, poiché essi costituiscono il mezzo di conversione di energia presente nelle principali centrali elettriche.
Normalmente negli impianti domestici si ha una tensione (cioè una forza elettromotrice) di 220 V; tale valore è una quantità convenzionale (valore efficace della tensione). Il valore efficace di una tensione alternata è il valore di una tensione continua che, circolando attraverso una resistenza, fornirebbe la stessa energia ottenuta mediante la tensione alternata. Si dimostra che, in una corrente alternata, il valore massimo V0 della tensione e il suo valore efficace Veff sono legati dalla relazione:
per cui negli impianti a 220 V, la tensione tra i due conduttori delle prese elettriche ha un valore massimo di 310 V.

L’alternatore ha progressivamente sostituito la dinamo nella produzione di energia elettrica nelle automobili e in tutti gli altri veicoli a motore
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