Arthur Schopenhauer è un filosofo tedesco del XIX sec.; sostiene che non esiste un rapporto diretto tra percezione e realtà, ma tutto ciò che il soggetto deduce dal suo rapporto con l’esterno appartiene alla rappresentazione del soggetto stesso. La volontà è il fondamento della rappresentazione.
In contrasto con l’idealismo di Hegel e di Fichte, del quale fu allievo a Berlino, Schopenhauer elabora una nuova interpretazione della filosofia kantiana, contrapponendo al mondo fenomenico (la realtà) che è apparenza e illusione, la vera realtà, identificata con un’oscura volontà di vivere, una e infinita per tutto l’universo, la quale è anche alla radice dell’essere umano. L’uomo è una carica energetica volitiva che spinge il suo essere alla continua affermazione della materialità contro la spiritualità. L’individuarsi della volontà nelle forme particolari di esistenza porta nella vita il dolore e la noia, eliminabili radicalmente solo con la negazione progressiva della volontà di vivere e, temporaneamente, con la contemplazione dell’arte (architettura, pittura, scultura, poesia, tragedia e musica), della giustizia e con la compassione, per raggiungere il completo distacco dal mondo identificato nel nirvana buddistico (o ascesi).
Ogni forma artistica offre la conoscenza del mondo ideale, ma la musica ha uno statuto speciale, in quanto non ha bisogno di alcun supporto sensibile. Essa esprime tutto l’arco di sentimenti e la loro conoscenza, espressa nel linguaggio musicale, provoca nell’ascoltatore una liberazione dal condizionamento materiale. La musica è cioè la forma artistica che meglio realizza la terapia di liberazione dal male del mondo.
Il pensiero di Schopenhauer è contrassegnato in modo saliente dal pessimismo, dal platonismo e dalle filosofie orientali. Egli inquadra in termini filosofici i motivi favoriti dell’estetica romantica. La sua opera più importante è Il mondo come volontà e rappresentazione; da citare anche Parerga e Paralipomena, un’opera filosofica di facile accesso diretta a un pubblico più vasto, con la quale, dopo essere stato ignorato per anni, Schopenhauer diviene improvvisamente una celebrità letteraria. I temi dell’irrazionalismo e del pessimismo eserciteranno un forte influsso sulla cultura europea sia in letteratura che in filosofia.
Biografia e opere
Schopenhauer nasce a Danzica alla fine del Settecento in una famiglia ricca e in vista, il cui padre mercante lo indirizza a studi commerciali che però non lo soddisfano. Dopo la morte del padre, sebbene combattuto per la promessa fattagli, Schopenhauer decide di seguire la propria inclinazione e dedicarsi agli studi umanistici. Con i suoi primi scritti ottiene la laurea in filosofia, poi si avvicina anche alle culture orientali, soprattutto quella indiana. La prima edizione della sua principale opera, Il mondo come volontà e rappresentazione, pubblicata nel 1818, è un fallimento. Il filosofo continua a studiare e a viaggiare, soprattutto in Italia, poi si stabiliscec a Berlino per insegnare a causa di difficoltà economiche. Quando a Berlino arriva il colera, Schopenhauer si trasferisce definitivamente a Francoforte, dove pubblica Sulla volontà della natura, una sintesi dei suoi studi scientifici e linguistici. Nonostante le sue opere continuino a non essere apprezzate, il filosofo continua a scrivere e pubblica due trattati morali, I due problemi fondamentali dell’etica.
Il successo arriva solo con Parerga e Paralipomena nel 1851, che fa rivalutare anche le opere precedenti.

Schopenhauer aveva una profonda avversione per Hegel e la sua filosofia, al punto da fissare le sue lezioni all’università di Berlino sempre in concomitanza con quelle del “rivale”
Schopenhauer – Frasi celebri
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.
Il destino può mutare, la nostra natura mai.
Non v’è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l’intervallo.
Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell’istinto sessuale. Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito.
Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.
Non v’è rosa senza spine. Ma vi sono parecchie spine senza rose.
Il mondo è una mia rappresentazione: ecco una verità valida per ogni essere vivente e pensante.
Nessun animale si stupisce di esistere, eccetto l’uomo.
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