L’etica nel ‘700 si sviluppa in contrapposizione alle interpretazioni religiose o metafisiche: cercando di costruire un’etica più libera, risultante della libertà umana, nasce il sentimentalismo etico di Shaftesbury e di Hutcheson, in cui l’etica è fondata su una facoltà innata che permetterebbe di riconoscere il bene dal male (senso morale). Altri sentimentalisti etici, come Hume e Smith (molto più famoso come economista), integrano questa visione con un’analisi di tipo empirico e fondano la morale sul meccanismo della simpatia, il sentimento e il fondamento naturale della condivisione delle passioni altrui.
Il processo di laicizzazione dell’etica viene concluso e radicalizzato dall’utilitarismo di Bentham, secondo il quale le azioni umane hanno come scopo il raggiungimento dell’utile individuale o sociale.

Jeremy Bentham sostiene che la necessità dello Stato deriva da un principio utilitarista, cioè l’esigenza di garantire il più possibile la felicità collettiva
Sentimentalisti etici – Frasi celebri
L’umorismo è l’antidoto contro ogni forma di fanatismo. – Shaftesbury.
I diritti inalienabili sono limiti necessari per ogni governo. – Hutcheson
L’azione migliore è quella che procura la massima felicità per il maggior numero. – Hutcheson
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