Gottfried Wilhelm von Leibniz (XVII-XVIII sec.) è un filosofo tedesco che si applica nello studio di tutti i campi del sapere e sviluppa molti concetti matematici di fondamentale importanza per lo sviluppo delle scienze.
Anche lui si occupa del dualismo cartesiano. Il suo pensiero filosofico tenta di dirimere, negandolo, il dualismo tra sostanza pensante e sostanza estesa. Definisce così la monade, una sostanza individuale, inestesa e indivisibile con un centro di forza e di attività (a differenza degli atomi essa è di natura spirituale). La realtà è costituita da un numero infinito di monadi, con ogni monade diversa dalle altre in quanto rappresenta la realtà da un’altra prospettiva. L’anima è la monade dominante di ogni essere vivente e Dio è la monade originaria da cui tutte le altre si sono generate. L’esistenza di Dio viene dimostrata con il principio della ragion sufficiente: tutto ciò che accade ha una ragione sufficiente a spiegare perché è accaduta in tal modo e non diversamente; deve perciò esserci una ragione ultima dietro a tutte le cose e questa ragione è Dio.
Dio ha creato le monadi in modo che la loro azione crei un’armonia prestabilita, ne deriva cioè una correzione fondamentale dell’occasionalismo nella direzione dell’armonia prestabilita. Dio crea senz’altro il migliore dei mondi possibili, scegliendo quella combinazione di possibilità in grado di coesistere (compossibili) e nella quale si realizzi il grado maggiore di perfezione: un Dio assoluto e perfetto non può creare un mondo imperfetto! (ottimismo metafisico).
A differenza di quanto sostenuto da Cartesio, Dio non crea verità eterne, ma si limita al principio di non contraddizione. Come razionalista, Leibniz cerca di costruire una lingua universale avente come alfabeto simboli elementari (rappresentanti le nozioni più semplici) con la cui combinazione si possono trovare ed esprimere tutte le cose. Oltre alle verità di ragione che possiamo scoprire con la logica e che si fondano sul principio di non contraddizione, esistono anche verità di fatto tipiche non di un qualunque mondo possibile, ma di quello che Dio ha creato e che si basano sul già citato principio di ragion sufficiente: nulla accade senza che vi sia una ragione.
Gottfried Wilhelm von Leibniz – Biografia
- 1646 – Nasce a Lipsia e si dimostra da subito intellettualmente precoce, imparando da bambino il latino e il greco. Oltre allo studio della filosofia, consegue diverse altre lauree e fa carriera diplomatica e giuridica.
- 1673 – Si trasferiscse a Londra dove conosce Newton.
- 1673 – È consigliere e bibliotecario del duca di Hannover.
- 1700 – A Berlino convince Federico I a fondare l’Accademia prussiana delle scienze della quale fu presidente a vita.
- 1705 – Muore Sofia Carlotta sua protettrice
- 1716 – Muore in solitudine ad Hannover , dopo che si erano intiepiditi i rapporti con l’elettore Giorgio Luigi di Hannover passato sul trono d’Inghilterra (1714)
Nelle scienze – Progetta la prima calcolatrice meccanica, scopre insieme a Newton il calcolo infinitesimale e promuove la fondazione di diverse accademie delle scienze
Gottfried Wilhelm von Leibniz – Opere
- 1684 – Meditationes de cognitione, veritate et ideis (1684)
- 1685 – Discours de métaphysique (Discorso di metafisica)
- 1691 – Sur la question, si l’essence du corps consiste dans l’étendu
- 1695 – Système nouveau de la nature et de la communication des substances (Nuovo sistema della natura, della comunicazione tra le sostanze e dell’unione tra l’anima e il corpo, seguito da vari Éclaircissements fra il 1696 e il 1712)
- 1702 – Considérations sur la doctrine d’un esprit universel
- 1704 – Nouveaux essais sur l’entendement humain (Nuovi saggi sull’intelletto umano)
- 1710 – Essais de théodicée (Saggi di teodicea che sostiene la perfezione di Dio e quindi del mondo)
- 1714 – Monadologie (Monadologia)
- 1714 – Principes de la nature et de la grâce (Principi sulla natura e della grazia fondati sulla ragione)

Leibniz fu così eclettico nelle sue applicazioni intellettuali da guadagnarsi l’appellativo di “genio universale”, riservato a pochi studiosi nella storia, come Galileo e Aristotele
Leibniz – Frasi celebri
- Delle cose che non si conoscono si ha sempre un’opinione migliore.
- Anche se tutta la nostra vita non fosse altro che un sogno e il mondo fisico un mero fantasma, io dovrei chiamare questo sogno o fantasma vero a sufficienza, se usando bene la ragione non siamo mai tratti da esso in inganno.
- È assurdo impiegare gli uomini di intelligenza eccellente per fare calcoli che potrebbero essere affidati a chiunque se si usassero delle macchine.
- La musica è il piacere che l’anima umana prova dal contare senza essere consapevole del fatto che sta contando.
- Ogni creatura rispecchia il Creatore.
- È nel grande ordine che vi è un piccolo disordine.
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