Martin Heidegger (XIX-XX sec.) è il filosofo tedesco tra i maggiori esponenti dell’esistenzialismo, secondo il quale l’esistenza autentica dell’uomo è configurata come apertura al mondo e come consapevole progettualità che va oltre la quotidianità; alla sua base si trova la consapevolezza dell’ineluttabilità della morte. Essendo l’esistenza possibilità, essa procede e progetta nella dimensione temporale; l’orizzonte che comprende l’ontologia è quindi il tempo.
I temi centrali della svolta dopo il 1950 sono, per Heidegger, la storia della metafisica come destino dell’Occidente, la possibilità di un superamento della metafisica, l’essenza del linguaggio, la funzione della poesia come strada per il raggiungimento della consapevolezza e l’evasione dalla superficialità. I temi sono affascinanti, ma la trattazione è oscura. Non deve meravigliare quindi il fraintendimento di Essere e tempo anche da parte degli addetti ai lavori.
Biografia
Heidegger nasce in Germania alla fine dell’Ottocento in una famiglia cattolica, si laurea in filosofia a Friburgo e inizia la carriera nell’insegnamento nella stessa università, inizialmente senza sviluppare un proprio pensiero originale. La frequentazione di Husserl e Jaspers stimola le riflessioni di Heidegger, conducendolo a sviluppare una propria teoria filosofica che espone nella sua opera principale, Essere e tempo, che accresce la sua fama accademica.
All’avvento del nazismo Heidegger inizialmente vi aderisce, poi ne viene deluso perché sperava in una maggiore carica rivoluzionaria e inoltre la sua filosofia non viene considerata del tutto compatibile con quella propugnata dal partito. Il filosofo si ritira quindi dalla vita politica e istituzionale tedesca dedicandosi solo allo studio e all’insegnamento e rivalutando parte del proprio pensiero alla luce dell’esperienza del nazismo.

L’esistenzialismo di Heidegger è di tipo ontologico e fenomenologico
Heidegger – Frasi
La filosofia implica una mobilità libera del pensiero, è un atto creativo che dissolve le ideologie.
L’uomo si comporta come se fosse il modellatore e il padrone del linguaggio, mentre in effetti il linguaggio resta il padrone dell’Uomo.
La grandezza dell’uomo si misura in base a quel che cerca e all’insistenza con cui egli resta alla ricerca.
Quelli che pensano in grande avranno di che sbagliarsi in grande.
Quella che è stata la funzione della filosofia fino ad oggi è stata ereditata dalle scienze. La filosofia si dissolve in singole scienze: la psicologia, la logica, la politologia.
L’esserci, compreso nella sua estrema possibilità d’essere, è il tempo stesso, e non è nel tempo.
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