Il termine “estetica” indica la conoscenza delle cose sensibili. Questo termine fu impiegato per la prima volta da Baumgarten con riferimento a tutto quello che è bello.
Anticamente, Platone separa il bello come idea dall’attività artistica, come imitazione. Aristotele sviluppa invece il concetto di mimesi, ossia imitazione: l’arte non è imitazione della realtà, ma di modelli possibili. I temi principali sono fissati da Vico, che rivendica l’autonomia dell’arte come conoscenza, e Kant, che indaga sul gusto e sulle sensazioni. Schiller individua il compito educativo dell’arte, dando adito alla stagione romantica, mentre il positivismo abbatte queste concezioni, classificando empiricamente le varie arti. I massimi rappresentanti sono Lukács, Adorno e Marcuse; in Italia Croce ne è il teorico principale.

L’estetica riguarda non solo il concetto del bello, ma anche il ruolo della bellezza nell’arte e nella vita, che è cambiato molto attraverso i secoli
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