L’iperbole è una figura retorica che consiste nell’esagerazione, in eccesso o in difetto, del significato di un’espressione; lo scopo è quello di aumentarne, per contrasto, la sua credibilità. Il termine deriva dal greco hyperbolé il cui significato è lanciare oltre. Tra le varie figure retoriche, l’iperbole è senza ombra di dubbio una delle più impiegate nel linguaggio comune, ma è ricorrente anche nella letteratura, sia antica che moderna.
Iperbole – Esempi
L’iperbole è così largamente utilizzata nel linguaggio quotidiano che gli esempi possibili sono milioni (anche in questo caso lo scrivente ha fatto ricorso a un’iperbole); di seguito ne riportiamo alcuni:
- “Smetti di fare baccano; te l’ho già detto un milione di volte!”
- “Aspettami lì, arrivo in un paio di secondi”
- “Dai, andiamo a berci un goccio”
- “Mario è andato a fare quattro passi con il cane”
- “Daniele è bello da morire”
- “Quella ragazza gli spezzato il cuore”
- “Mi hanno fatto aspettare una vita prima di ricevermi”
- “Oggi non posso venire, ho mille cose da fare”
- “Non hai davvero un briciolo di cervello”
- “Non ci vedevamo da un secolo”
- “Ho un mare di cose da fare”
- “Sto toccando il cielo con un dito”.
Come facilmente si intuisce da questi esempi, le espressioni che ricorrono a un’iperbole, pur non potendo essere prese alla lettera, hanno un significato intuitivo che rende benissimo l’idea di quello che vuole essere trasmesso da chi le pronuncia; le iperboli rendono il linguaggio meno scontato, meno noioso, sicuramente più espressivo, più efficace, anche se, ovviamente, non si deve abusarne.
Fra gli esempi letterari celebri possiamo citare i seguenti:
- “che ‘n mille dolci nodi gli avolgea” (Erano i capei d’oro a l’aura sparsi; Petrarca)
- “Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale” (Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale; Montale)
- “Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) di quel sangue ogni stilla un mar di pianto” (Gerusalemme liberata, Tasso)
- “Dalle Alpi alle Piramidi / dal Manzanarre al Reno / di quel securo il fulmine / tenea dietro il baleno” (Il cinque maggio, Manzoni)
- “Lucevan gli occhi suoi più che la stella” (La Divina Commedia, Dante).

La definizione di iperbole è “esagerazione, in eccesso o in difetto, del significato di un’espressione per aumentarne, per contrasto, la credibilità”