L’antitesi è una figura retorica che consiste nell’accostamento di termini o frasi che hanno significato opposto; può essere ottenuta o affermando una cosa e negando la sua contraria oppure mettendo a contrasto due fatti reali e allo stesso tempo opposti. Scopo dell’antitesi è quello di dare maggior risalto a un determinato concetto; fra le numerose figure retoriche è una delle più utilizzate, sia nel linguaggio scritto che in quello parlato. Il termine deriva dal greco antíthesis il cui significato è “contrapposizione”.
In ambito filosofico, con antitesi si fa riferimento a una proposizione che va in opposizione a un’altra proposizione assunta come tesi. Per estensione, il termine è comunemente utilizzato come sinonimo di contrasto, contrapposizione, incompatibilità (“Hanno fedi e ragioni diverse, si ritengono in antitesi, ma la sintesi di questi due personaggi produrrebbe un uomo evoluto e superiore, capace di concepire un codice e un’idea di Stato migliori; la Repubblica, 18 settembre 2019).
Antitesi – Esempi nella letteratura italiana
Sono davvero molti gli esempi di antitesi rintracciabili nella letteratura italiana.
Nei versi iniziali del Canto XXXIII de Il Paradiso (Dante, Divina Commedia) si possono rintracciare ben tre antitesi (“Vergine Madre”, “figlia del tuo figlio” e “umile e alta”):
- Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
- umile e alta più che creatura,
- termine fisso d’etterno consiglio,
Lo stesso può dirsi in riferimento al canto XIII dell’Inferno (l’antitesi è data dalla congiunzione “ma” che separa espressioni che hanno significato opposto):
- “Non’fronda verde ma di colore fosco,
- Non rami schietti ma nodosi e’nvolti,
- Non pomi v’eran ma stecchi con tosco.”
Altro nitido esempio può essere tratto dal canto All’Italia di Giacomo Leopardi:
- E sul colle d’Antela, ove morendo
- Si sottrasse da morte il santo stuolo,
- Simonide salia,
- Guardando l’etra e la marina e il suolo.
Chiara l’antitesi fra le espressioni “ove morendo” e “Si sottrasse da morte”. Sempre in Leopardi (Pensieri) troviamo:
«V’è qualche secolo che, per tacere del resto, nelle arti e nelle discipline presume di rifar tutto, perché nulla sa fare».
Nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (episodio di Olindo e Sofronia) possiamo fare l’esempio dell’antitesi vita-morte (seco non muor, che seco viva):
- Volse con lei morire: ella non schiva,
- poi che seco non muor, che seco viva.
In Petrarca troviamo un esempio di antitesi nell’incipit del sonetto CXXXIV del Canzoniere:
Pace non trovo et non ò da far guerra
Evidente il contrasto pace-guerra.
In Carducci possiamo citare il seguente verso tratto da Illusa gioventù:
“…So che non foco, ma ghiaccio eravate…”.
Altri esempi di antitesi li troviamo in Pascoli (Il lampo):
- […]
- una casa apparì sparì d’un tratto;
- come un occhio, che, largo, esterrefatto,
- s’aprì si chiuse, nella notte nera.

L’antitesi è una figura retorica che consiste nell’accostamento di termini o frasi che hanno significato opposto; può essere ottenuta o affermando una cosa e negando la sua contraria oppure mettendo a contrasto due fatti reali e allo stesso tempo opposti
Una serie di antitesi (stasi/movimento e luce/tenebre) è presente anche nell’ode manzoniana Il 5 maggio:
“ei fu”, “immobile” (stasi) contrastano con “con vece assidua / cadde, risorse e giacque” (che danno l’idea del movimento); “orba”, “tenebre” (tenebre) contrastano con “raggio”, “fulmine”, “baleno” (luce).