L’adynaton è una figura retorica che consiste nel subordinare l’avversarsi di un determinato evento a una condizione impossibile affermando, di conseguenza, l’irrealizzabilità di tale evento.
L’adynaton è una figura retorica estremamente interessante che può conferire notevole espressività a livello linguistico; di fatto è un ragionamento per assurdo il cui scopo è quello di mostrare l’impossibilità del realizzarsi di un determinato evento affermando che esisterebbero maggiori probabilità che si verificasse un altro evento che non ha assolutamente la possibilità di verificarsi.
In altri termini, l’adynaton è un metalogismo che consiste nella descrizione di una situazione sicuramente irrealizzabile attraverso il confronto con un’altra situazione che viene descritta con una circollocuzione iperbolica e paradossale. Si ricorda, per maggiore chiarezza, che i metalogismi sono quelle figure retoriche che consistono nel modificare il valore logico delle frasi facendone perdere il significato letterale; oltre all’adynaton, rientrano in tale classificazione figure retoriche quali l’iperbole, il paradosso, la preterizione, l’ironia e l’eufemismo.
L’adynaton si riscontra di frequente sia nel linguaggio comune che nella poesia classica. Un classico esempio di adynaton, spesso citato per spiegare questa figura retorica, è quello tratto dal vangelo di Marco:
È più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.
Il significato di questa frase è facilmente comprensibile; com’è impossibile che un cammello riesca a passare dalla cruna di un ago, così è impossibile, in ottica cristiana, che colui che vive la ricchezza come scopo ultimo della vita, possa ottenere il Paradiso. Per inciso, il termine cammello della frase in questione è quasi sicuramente un errore di traduzione commesso da san Girolamo che, molto probabilmente, ha interpretato il termine kamilos (fune, gomena) come kamelos (cammello).
Nota – Il termine adynaton è greco è ha il significato di cosa impossibile; raramente è italianizzato in adinato.

Definizione di adynaton: figura retorica consistente nel subordinare l’avversarsi di un determinato evento a una condizione impossibile affermando, conseguentemente, l’irrealizzabilità di tale evento.
Adynaton nel linguaggio comune – Esempi
Il ricorso all’adynaton è piuttosto frequente nel linguaggio comune; di seguito alcuni esempi.
- Campassi mille anni, non mangerò mai la trippa di bovino.
- Solo se l’inferno gelerà, mi restituirà i soldi che mi deve.
- Cascasse il mondo, non uscirò mai con lui a cena.
Adynaton in letteratura – Esempi
Di seguito alcuni esempi di adynaton tratti da famose opere della letteratura italiana.
- quando avrò queto il core, asciutti gli occhi,
- vedrem ghiacciare il foco, arder la neve:
Sono due versi tratti dalla sestina Giovene donna sotto un verde lauro di Francesco Petrarca.
Qui il poeta spiega che è impossibile che il suo cuore turbato trovi pace, così com’è impossibile che il fuoco geli e la neve si infiammi.
Un altro chiaro esempio di adynaton è rintracciabile nella lirica All’Italia di Giacomo Leopardi.
- Prima divelte, in mar precipitando,
- spente nell’imo strideran le stelle,
- che la memoria e il vostro
- amor trascorra o scemi.
I versi fanno riferimento al sacrificio degli spartani alle Termopili; qui il poeta afferma che così come è impossibile che le stelle precipitino dal cielo, così sarà impossibile che vengano meno l’amore e il ricordo per i caduti.
Anche Cielo d’Alcamo ricorre all’adynaton nel suo componimento poetico Rosa fresca aulentissima.
- Lo mar potresti arompere, a venti asemenare,
- l’abere d’esto secolo tut[t]o quanto asembrare:
- avere me non pòteri a esto monno;
- avanti li cavelli m’aritonno.
Il componimento è basato sul dialogo tra una donna (Madonna) e un uomo (Amante), in questi versi la donna cita eventi impossibili a verificarsi (arare il mare, seminare i venti, accumulare tutte le ricchezze del mondo) per affermare l’impossibilità che lei possa concedersi a lui (“non potresti avermi in questo mondo, piuttosto mi taglierei i capelli”, ovvero si farebbe suora).
Varie ricorrenze di adynaton sono presenti nel sonetto più famoso di Cecco Angiolieri: S’i’ fosse foco:
- S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo;
- s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
- s’i’fosse acqua, i’ l’annegherei;
- s’i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo
- …