• HOME
  • Scuola e cultura
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Le materie
  • Teoria dell’intelligenza
  • Test e quiz
  • albanesi.it

Antibiotici

Gli antibiotici sono sostanze prodotte da microrganismi e che sono in grado d’agire su altri microrganismi (o su cellule viventi) inibendone la crescita (antibiotici batteriostatici) o distruggendoli (antibiotici battericidi).

Tali farmaci possono essere di origine naturale (anche antibiotici naturali o in senso stretto) oppure di origine sintetica (più correttamente si dovrebbe parlare di chemioterapici antimicrobici o di antimicrobici di sintesi). Con antibiotici semisintetici si fa riferimento ad antibiotici naturali modificati chimicamente.

Il primo antibiotico fu identificato da un italiano, Vincenzo Tiberio, alla fine del XIX sec.; Tiberio descrisse il potere battericida di alcune muffe. Di fatto, comunque, le moderne ricerche sugli antibiotici iniziarono nel 1928, anno in cui Alexander Fleming, un medico, biologo e farmacologo britannico, scoprì la penicillina, sostanza originata e diffusa da un fungo (il Penicillium notatum) e in grado di inibire lo sviluppo di numerose specie di batteri, anche se soltanto dal 1940 essa trovò impiego in campo terapeutico.

Le modalità di classificazione degli antibiotici sono molteplici. Una modalità di una certa rilevanza è quella che suddivide tali farmaci in famiglie; quelle maggiormente utilizzate in ambito medico sono i beta-lattamici (fanno parte di questa famiglia le penicilline e le cefalosporine), le tetracicline, i macrolidi, i chinoloni, i sulfamidici e gli aminoglicosidi.

In base al tipo di azione si distinguono antibiotici batteriostatici e battericidi. I primi agiscono bloccando la crescita dei batteri e agevolando conseguentemente la loro rimozione da parte dell’organismo, i secondi agiscono invece causando la morte dei batteri. In molti casi il tipo di azione (battericida o batteriostatica) è legato al dosaggio di antibiotico assunto.

Un antibiotico può essere classificato anche facendo riferimento al suo spettro d’azione che può essere ampio, medio oppure ristretto. Quelli ad ampio spettro sono attivi sia verso i batteri Gram+ sia verso i batteri Gram-; quelli a medio spettro sono invece molecole attive contro i batteri Gram+ e contro alcuni batteri Gram-; quelli a spettro ristretto sono invece attivi o soltanto verso i batteri Gram+ o soltanto verso i batteri Gram-.

La scelta dell’antibiotico da utilizzare dipende non solo dal tipo di microrganismo estraneo, ma anche dalla sede nella quale è presente l’infezione. Il sistema che viene generalmente adottato per decidere quale sia il metodo migliore da applicare, è quello di effettuare una coltura dei batteri e verificarne la sensibilità a vari tipi di antibiotico.

In certi casi, per accrescere l’efficacia del trattamento e ridurre il rischio di resistenza agli antibiotici, possono essere prescritti contemporaneamente diversi principi attivi. Inoltre, l’associazione di più antibiotici non porta in alcun caso a un potenziamento della loro azione, bensì a un semplice effetto addizionale della loro efficacia, agendo su diversi batteri sui quali un determinato antibiotico può risultare inefficiente. In certi casi può addirittura verificarsi uno stato di antagonismo tra antibiotici diversi, per cui si consiglia prevalentemente di impiegare il più idoneo per combattere uno specifico batterio.

Antibiotici e antibiotico-resistenza

Alcuni batteri sono in grado di sviluppare una certa resistenza a un antibiotico che in precedenza si era dimostrato efficace (antibiotico-resistenza). La resistenza consiste nell’insensibilità da parte di alcuni batteri nei confronti di un antibiotico che risulta invece efficace con altri microbi della stessa colonia. A lungo andare i batteri resistenti si sviluppano sempre più, dando origine a una nuova specie resistente. In questi casi si ha un’insensibilità primaria all’antibiotico, mentre si parla di insensibilità secondaria quando il farmaco provoca una mutazione genetica su alcuni microrganismi appartenenti a una medesima colonia, con lo stesso risultato che si ha una nuova specie.

Può comparire resistenza anche nei casi in cui un determinato batterio si sviluppi seguendo una via metabolica che non sia bloccata dall’azione del farmaco o inizi a produrre un enzima che scinda o inattivi l’antibiotico stesso.

I casi in cui si sviluppa più facilmente resistenza sono quelli nei quali un individuo non assume l’antibiotico secondo le prescrizioni mediche oppure durante un trattamento prolungato. Proprio per questo motivo è consigliabile seguire alcune regole pratiche, onde evitare di assumere un antibiotico senza che questo abbia realmente effetto. Prima di tutto non bisogna mai utilizzare un antibiotico se non è necessario (e questo lo deve comunque decidere un medico); inoltre si deve evitare di ricorrere a dosi di antibiotici inferiori a quelle previste e di effettuare trattamenti discontinui o incompleti; meglio evitare infine gli antibiotici più potenti se basta una semplice penicillina per risolvere il problema.

Effetti collaterali

Oltre ai classici effetti collaterali tipici di ogni specifico gruppo, la maggior parte degli antibiotici provoca saltuariamente nausea, diarrea ed eruzioni cutanee. Gli antibiotici possono inoltre uccidere i batteri naturalmente presenti nell’organismo, successivamente sostituiti da funghi che causano, per esempio, candidosi orale, intestinale o vaginale. Talvolta si verifica una grave reazione allergica che induce gonfiore e prurito o difficoltà di respirazione.

antibiotici

Le cefalosporine sono farmaci antibiotici battericidi ad ampio spettro con un meccanismo d’azione simile a quello delle penicilline

 

Indice materie – Farmacologia – Antibiotici

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale di cultura generale Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati