Il patrimonio aziendale può essere analizzato da due punti di vista: qualitativo e quantitativo.
L’aspetto qualitativo ne prende in considerazione la natura e le varie caratteristiche e lo suddivide in raggruppamenti omogenei; l’aspetto quantitativo ne esamina invece il valore facendo riferimento a una misura monetaria.
Da un punto di vista qualitativo, il patrimonio aziendale è un insieme di beni, monetari e no, a disposizione dell’impresa; tali beni vengono definiti impieghi; a loro volta, gli impieghi possono essere suddivisi in attivo immobilizzato (o fisso) e attivo circolante.
L’attivo immobilizzato è costituito da immobilizzazioni materiali (fattori produttivi il cui ciclo di utilizzo è superiore all’anno; per esempio un macchinario), immobilizzazioni immateriali (beni immateriali, per esempio un brevetto) e immobilizzazioni finanziarie (per esempio, crediti a medio-lungo termine).
Dal punto di vista quantitativo, il patrimonio aziendale suddivide gli impieghi e i finanziamenti in attività (patrimonio lordo), passività e patrimonio netto. Lo schema seguente chiarisce bene l’aspetto quantitativo del patrimonio aziendale:
Attività (impieghi) | Passività (fonti di finanziamento) |
Attivo immobilizzato (immobilizzazioni materiali, immobilizzazioni immateriali, immobilizzazioni finanziarie per esempio crediti a medio-lungo termine) | Debiti (a breve e a medio-lungo termine) |
Attivo circolante (rimanenze di merci, crediti a breve termine, disponibilità di liquidi) | Patrimonio netto (capitale proprio, fonti di finanziamento) Conferimenti di beni monetari o in natura effettuati dal titolare o dai soci sia al momento della costituzione dell’azienda sia successivamente + Utili aziendali conseguiti, ma non prelevati dal proprietario o non distribuiti ai soci dell’impresa (autofinanziamento) – Perdite d’esercizio o perdite riportate da esercizi precedenti |
Totale delle attività (patrimonio lordo) | Totale delle passività |
Definendo le attività A, le passività P e il patrimonio netto come PN, si possono avere 4 relazioni:
A=PN; le attività sono uguali al patrimonio netto; si verifica quando P=0; praticamente, l’impresa si finanzia con capitale proprio e il capitale di terzi è uguale a zero. È una situazione normale quando l’impresa viene costituita, mentre è decisamente rara nel caso di un’impresa avviata da tempo.
A>P; le attività superano le passività; l’azienda è in buone condizioni di salute; la situazione è tanto più positiva quanto più il margine fra attività e passività è elevato. È una situazione in cui l’impresa ha comunque debiti verso terzi.
A=P; le attività sono uguali alle passività; si tratta di una situazione patologica perché, di fatto, patrimonio netto è uguale a zero; l’impresa non dispone di mezzi propri e l’attività aziendale prosegue soltanto grazie ai debiti che l’azienda ha in essere con soggetti esterni (per esempio, banche o fornitori).
A<P; questa è la situazione più grave; le passività superano le attività; si ha quindi un deficit patrimoniale; l’impresa si trova in notevole sofferenza perché, oltre a non disporre di mezzi propri, le attività non sono sufficienti a coprire i debiti verso soggetti terzi. In molti casi questa situazione fa da preludio alla cessazione dell’attività e/o al fallimento.

Il termine patrimonio deriva dal latino patrimonium il cui significato è beni ereditati dal padre
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