Fate meno figli. Si direbbe che questo consiglio, fino a pochi anni da ritenuto quasi amorale, stia diventando sempre più comune. Tralascio il concetto che avere una famiglia numerosa, a meno di non avere grandi condizioni facilitanti, è comunque un attentato alla qualità della vita propria e dei propri figli, mi limito a valutarne l’impatto ambientale. Posso dire che già da diversi anni l’avevo detto chiaramente con il concetto di antropentropia, indicando in al massimo due figli il numero di bambini che genitori attenti all’ambiente dovrebbero procreare. Allora sorrisi ironici, commenti sull’utopia della proposta, arrampicate sugli specchi per difendere le famiglie numerose fino ad arrivare a veri e propri insulti che riguardavano la “stupidità” della proposta.
Anche in Italia però il clima non fa sconti e appare ridicolo ogni tentativo di arginare fenomeni preoccupanti con “accordi sul clima” che praticamente servono solo a far peggiorare il meno possibile la situazione, un modo di accompagnare il malato terminale a una fine serena. Nell’estate 2017, la siccità che ha colpito il nostro Paese ha evidenziato l’enorme spreco di acqua attribuibile a singoli cittadini, industrie, agricoltura ecc. Inutili le “strategie di risparmio”: siamo in troppi ed è anche penoso che politici, amministrazioni, enti vari cerchino di rimpallarsi le responsabilità. Quando in Italia c’erano 30 milioni di abitanti, una siccità come quella del 2017 non avrebbe creato nessun problema. Ora la situazione sta delineando due partiti:
- uno ancora nettamente maggioritario che sostiene le famiglie numerose, si rammarica quando nascono pochi bambini (invece di insegnare alla gente a invecchiare bene e in modo attivo), vorrebbe accogliere nel nostro Paese decine di migliaia di migranti ecc.
- L’altro che parla chiaramente dei problemi della sovrappopolazione.
Il primo ha la sua ragion d’essere nel sostanziale menefreghismo di chi ha un orizzonte temporale di al massimo venti, trent’anni. Comunque, se volete un’indicazione:
bocciate come vecchi tutti quei politici che continuano a difendere le famiglie numerose e a perorare l’incremento demografico.
Il motivo con cui i politici perorano ancora oggi l’andate e moltiplicatevi sono i più disparati, ma tutti fondamentalmente egoistici:
- con l’aumento della popolazione c’è chi spera di vendere ottimisticamente i dati di un’economia traballante (ved. La truffa del PIL);
- c’è chi spera di fare del Paese una potenza economica o militare importante (dimenticando che conta la qualità della vita, vedasi Paesi come quelli scandinavi o la Svizzera);
- c’è chi spera di sostenere la propria religione (i cristiani vorrebbero evitare di essere sopravanzati dai fecondi islamici e gli ebrei vorrebbero non scomparire dalla faccia della Terra), dimenticandosi che una società che si basa su una religione è una società di serie B, buona per i secoli scorsi;
- c’è infine chi teme che una società di vecchi non sia autosufficiente perché i giovani devono essere il bastone della vecchiaia, dimenticando che si deve insegnare alla gente a invecchiare bene piuttosto che insegnare ai giovani a fare da badanti a genitori alla frutta.
Siccome so che c’è gente che, pur leggendomi anche spesso, ritiene che a volte le mie idee siano quelle di un malato d’Alzheimer che non c’è più con la testa, eccovi una carrellata di pareri autorevoli che concordano con quanto detto sopra. Alcuni di questi possono essere anche giustamente giudicati eccessivi, ma è indubbio che la sovrappopolazione è un grave problema e non è Albanesi un cretino, ma lo è chi snobba il problema.
Il problema è reale, aggravato dal fatto che ognuno di noi nell’inconscio ha due posizioni:
- egoistica – che mi importa, tanto fra 100 anni non ci sarò più;
- falsamente attiva – tutti coloro (compresa la maggior parte degli ambientalisti) che cercano soluzioni per l’oggi, con il solo proposito di spostare in là la fine, di fatto ricadendo in a).
Una cosa è certa: numeri alla mano, se non si ferma l’aumento antropentropico, non sarà fra 100, sarà fra 200 o 300 anni, ma l’umanità è spacciata. Che sia la mancanza di cibo, la mancanza di energia o un virus il cui propagarsi sarà impossibile da fermare a causa della sovrappopolazione poco conta.

Fate meno figli… Si direbbe che questo consiglio, fino a pochi anni da ritenuto quasi amorale, stia diventando sempre più comune.
La ricerca pubblicata su Environmental Research Letters
Uno studio (2017) condotto da Seth Wynes e Kimberly Nicholas e pubblicato su Environmental Research Letters (e ripreso da diversi siti, fra cui Wired) rivela che la strategia individuale veramente vincente in tema d’ambiente non è la raccolta differenziata o l’impiego di lampadine a basso, ma la limitazione delle nascite.
Secondo la ricerca di Wynes e Nicholas, un cittadino che decidesse di rinunciare alla sua automobile, ridurrebbe la sua annuale “impronta ecologica” di circa 2,4 tonnellate di anidride carbonica; una notevole riduzione (circa 1,60 tonnellate) arriverebbe anche dalla rinuncia a un volo aereo transatlantico (andata e ritorno).
Nel caso in cui passasse a una dieta vegetariana, la riduzione della sua impronta ecologica si aggirerebbe sulle 0,82 tonnellate (cosa che risulterebbe 4 volte più efficiente della raccolta differenziata e ben 8 volte più efficace dell’installazione di lampadine a risparmio energetico). Fare un figlio in meno, però, avrebbe un impatto decisamente maggiore di tutte le soluzioni ricordate sopra; si arriverebbe, infatti, a una riduzione di 58 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
John P. Holdren
Consigliere di Barack Obama per scienza e tecnologia
Al regime planetario potrebbe essere affidata la responsabilità di determinare la popolazione ottimale per il mondo e per ogni regione e per arbitrare le azioni dei vari paesi entro i loro limiti regionali. Il controllo della dimensione della popolazione potrebbe rimanere di competenza di ciascun governo, ma il regime avrebbe il potere per far rispettare i limiti convenuti.
Paul Ehrlich
Professore di Stanford, autore di The Population Bomb e consulente di George W. Bush
Il cancro è una moltiplicazione incontrollata di cellule; l’esplosione demografica è una moltiplicazione incontrollata di persone … Dobbiamo spostare i nostri sforzi dal trattamento dei sintomi all’asporto del cancro. L’operazione richiederà molte decisioni, apparentemente brutali e senza cuore.
Ogni persona che ora si aggiunga influisce in modo sproporzionale sull’ambiente e sui sistemi che sostengono la vita del pianeta.
Nina Fedoroff
Biologa americana, consulente di Clinton, premiata da George W. Bush nel 1997 con la National Medal of Science
Abbiamo bisogno di continuare nella diminuzione del tasso di crescita della popolazione globale; il pianeta non può più sostenere così tante persone.
Principe Filippo
Marito della regina Elisabetta, Duca di Edimburgo, leader del World Wildlife Fund
Se fossi reincarnato, vorrei essere restituito sulla terra, come un virus killer per abbassare i livelli della popolazione umana.
Bill Gates
Fondatore di Microsoft
Il mondo oggi ha 6,8 miliardi di persone. E sta andando verso i 9 miliardi. Ora se veramente accogliamo il lavoro sui vaccini, l’assistenza salutistica, i consultori per la riproduzione, potremmo abbassare questo trend del 10-15%.
Henry Kissinger
Consigliere della sicurezza nazionale sotto Nixon e Ford
La popolazione mondiale deve essere ridotta del 50%.
Alexander King, Bertrand Schneider
Autori di The First Global Revolution (1991)
Nella ricerca di un nuovo nemico, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la fame, sia il migliore… Ma non cadiamo nella trappola di confondere i sintomi con la causa. Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano ed è solo attraverso atteggiamenti e comportamenti che possono essere superati e cambiati… Il vero nemico, allora, è l’umanità stessa.
J. Cousteau
Esploratore, 1991
Al fine di stabilizzare la popolazione mondiale, dobbiamo eliminare 350.000 persone al giorno. È una cosa orribile da dire, ma è altrettanto male non dirlo.
Mikhail Gorbachev
Presidente dell’URSS (1988-1990)
Dobbiamo parlare con maggiore chiarezza riguardo alla sessualità, alla contraccezione, all’aborto, sui valori che controllano la popolazione, perché la crisi ecologica, in breve, è la crisi della popolazione. C’è il bisogno di ridurre la popolazione del 90% così non ci saranno abbastanza persone per produrre una grande quantità di danni ecologici.
David Rockefeller
Banchiere statunitense
L’impatto negativo della crescita della popolazione in tutti i nostri ecosistemi del pianeta sta diventando più che evidente.
Ted Turner
Fondatore della CNN
Una popolazione mondiale totale di 250-300 milioni di persone, con un calo del 95% rispetto ai livelli attuali, sarebbe l’ideale”.
David Attenborough
Naturalista britannico (dal promo di un programma della BBC)
Nella sua lunga carriera, Sir David Attenborough ha visto più che raddoppiare la popolazione umana dai 2,5 miliardi del 1950 ai quasi 7 miliardi di oggi. In questo documentario riflette sui profondi effetti di questa rapida crescita, sia sugli uomini che sull’ambiente.
Mentre gran parte della prevista crescita della popolazione mondiale avverrà nei paesi in via di sviluppo, è lo stile di vita occidentale ad avere il maggiore impatto sulla Terra. Sir David considera se sia dovere degli individui impegnarsi non solo a fare meno figli, ma a cambiare il modo in cui vivono per il bene dell’umanità e del pianeta.
Indice materie – Ecologia – Fate meno figli