L’economia circolare è un modello di produzione e consumo basato su condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
Si potrebbe riassumere in uno slogan del tipo: “ripara, riusa, ricicla”.
Il ciclo di vita dei prodotti diventa più lungo e si possono ridurre i rifiuti al minimo (ogni anno nell’Unione europea si producono 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti); al termine del ciclo di vita del prodotto si tende a reintrodurre i materiali che compongono il prodotto nel circuito economico.

L’idea di un circuito circolare dei materiali venne presentata nel 1966 da Kenneth E. Boulding nel suo articolo The Economics of the Coming Spaceship Earth
La visione circolare dell’economia si oppone al tradizionale modello di economia lineare che utilizza una strategia del tipo “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”.
Sostanzialmente l’economia lineare è alla base del consumismo mentre quella circolare è uno degli obiettivi della sostenibilità ambientale.
Cenni storici
Il concetto di un circuito circolare dell’economia comparve per la prima volta nel 1966 nell’articolo The Economics of the Coming Spaceship Earth di Kenneth E. Boulding. Nel 1976 W. Stahel e G. Reday presentarono alla Commissione europea un rapporto (The Potential for Substituting Manpower for Energy) in cui descrissero la visione di un’economia circolare, nonché i vantaggi sull’occupazione e sulla gestione dei rifiuti. Nel 1982 la ricerca fu pubblicata nel testo Jobs for Tomorrow: The Potential for Substituting Manpower for Energy. Nel 2006 in Cina s’incentivò l’economia circolare con l’undicesimo piano quinquennale. Nel 2010 la Ellen MacArthur Foundation promosse l’opportunità economica dell’economia circolare.
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