La separazione dei miscugli può essere effettuata per mezzo di tecniche basate su operazioni fisiche.
Per i miscugli eterogenei costituiti da fasi solide diverse si usa generalmente l’estrazione, avviata da un solvente capace di solubilizzare selettivamente soltanto alcuni componenti del miscuglio. Per esempio, in un miscuglio di sale e sabbia, il sale può essere separato facendolo sciogliere dall’acqua.
Per i miscugli eterogenei costituiti da una fase solida e una fase liquida si usano generalmente la filtrazione o la centrifugazione. Nella filtrazione, appositi filtri di carta lasciano passare la fase liquida e trattengono la fase solida; nella centrifugazione, la rotazione di opportune provette in una centrifuga deposita sul fondo la fase solida.
Per i miscugli omogenei in fase liquida (soluzioni) si usa generalmente la distillazione, che si basa sulle diverse temperature d’ebollizione dei componenti stessi. Usando un distillatore, portando a ebollizione la soluzione, i vapori che si liberano sono prevalentemente formati dal componente con temperatura di ebollizione inferiore che quindi può essere isolato (per condensazione) e raccolto come distillato.
Infine, per i miscugli liquidi si usa la cromatografia che si basa sulla diversa capacità di assorbimento, ripartizione, scambio ionico di più sostanze componenti il miscuglio.

La filtrazione è una delle tecniche utilizzate per la separazione dei miscugli
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