Il polonio è un semimetallo molto radioattivo e raro. Fu scoperto quasi alla fine del XIX secolo da Maria Skłodowska (più nota come Marie Curie) e Pierre Curie all’interno del minerale pechblenda. Denominato “radio F”, venne poi chiamato polonio in onore della Polonia, terra natale della Skłodowska.
In natura è molto raro; è reperibile nei minerali dell’uranio in concentrazioni bassissime (circa 100 microgrammi per tonnellata) e viene ottenuto artificialmente a partire dal bismuto.
Indice
Proprietà chimiche
Il polonio si comporta chimicamente come un metallo ed è molto reattivo.
- Simbolo: Po
- Numero atomico: 84
- Serie: Semimetalli
- Gruppo, periodo: 16, 6
- Densità: 9919,6 kg/m³
- Peso atomico: 209 u
- Configurazione elettronica: [Xe]4f145d106s26p4
- Struttura cristallina: cubica semplice
- Stato della materia: solido (non magnetico)
- Punto di fusione: 254 °C
- Punto di ebollizione: 962 °C
- Calore di fusione: 60,1 kJ/mol
- Elettronegatività: 2,0 (Scala di Pauling)
- Conducibilità elettrica: 2,19×106/m·Ω>
- Conducibilità termica: 20 W/(m·K)
Polonio – Composti principali
Cloruro PoCl2 – Solido rosso rubino che si ottiene per alogenazione del polonio in forma metallica.
Isotopi – Questo elemento ha decine di isotopi, tutti radioattivi; quello più disponibile è l’isotopo 210.
Applicazioni
Il polonio viene usato come fonte di energia termoelettrica per satelliti spaziali e come fonte di radiazioni alfa. Viene anche utilizzato su particolari spazzole che tolgono la polvere accumulata sui negativi fotografici. In queste spazzole è ovviamente sigillato e schermato in modo da minimizzare i rischi radioattivi.

Marie Curie, scopritrice del polonio, fu la prima donna a vincere un premio Nobel e morì proprio per le radiazioni derivanti dall’esposizione a questo e ad altri elementi chimici
Polonio – Le leghe
Se mescolato in lega con il berillio, può essere usato come sorgente di neutroni (un utilizzo che si ritrova nelle armi nucleari).
Biologia
Il polonio è un elemento tossico, molto radioattivo e decisamente pericoloso da manipolare; se inalato o ingerito può danneggiare irreversibilmente organi e tessuti, tende infatti a fissarsi a reni, gegato e milza emettendo intense radiazioni. Una volta in circolo, peraltro, è molto difficile da rilevare (è per questo che è ritenuto essere l’arma impiegata per alcuni omicidi “eccellenti”; fra cui quello del leader palestinese Yāsser ʿArafāt e quello dell’agente segreto russo Alexander Litvinenko).
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