Il platino è un metallo di transizione che si trova in natura sia allo stato libero sia in alcuni minerali insieme a nichel e rame. Fu scoperto solo nel XVIII sec. nelle sabbie aurifere colombiane mentre gli spagnoli cercavano l’argento (il nome deriva da platina, dispregiativo spagnolo che sta per argentaccio). In realtà questo metallo era già impiegato in tempi ben più antichi in lega con oro e argento per creare oggetti preziosi.
È un solido bianco-grigiastro, relativamente molle, duttile (il metallo più duttile dopo oro e argento), malleabile e tenace.
È permeabile ai gas e non reagisce con l’ossigeno, anche se possiede notevoli capacità catalitiche (una miscela di idrogeno e ossigeno gassosi in presenza di spugna di platino esplode). Non è attaccato dagli acidi, ma si scioglie nell’acqua regia.
I suoi minerali commercialmente più importanti sono la sperrylite e la cooperite. Il platino si ottiene però principalmente come sottoprodotto della lavorazione dei minerali di nichel: circa due parti per milione, che comunque, dato il grande valore del platino, rendono la sua estrazione conveniente. Il suo complesso processo di estrazione e produzione lo rende più costoso dell’oro. Il principale produttore è il Sudafrica.
Indice
Proprietà chimiche
Pur non raggiungendo quella di osmio e iridio, la sua densità ha un valore molto alto: 21.450 kg/m³.
- Simbolo: Pt
- Numero atomico: 78
- Serie: Metalli di transizione
- Gruppo, periodo: 10, 6
- Densità: 21450 kg/m³
- Durezza: 3,5
- Peso atomico: 195,084 u
- Configurazione elettronica: [Xe]4f145d96s1
- Struttura cristallina: cubica a facce centrate
- Stato della materia: solido
- Punto di fusione: 1768,2 °C
- Punto di ebollizione: 3 825 °C
- Calore di fusione: 19,6 kJ/mol
- Elettronegatività: 2,28 (Scala di Pauling)
- Calore specifico: 130 J/(kg·K)
- Conducibilità elettrica: 9,66×106/m·Ω
- Conducibilità termica: 71,6 W/(m·K)
Platino – Composti principali
Ossido PtO2 – Polvere marrone scuro, importante catalizzatore per le reazioni di idrogenazione e idrogenolisi (noto come catalizzatore di Adams).
Cloruro PtCl2 – Cristalli o polvere di colore marrone e inodore, insolubili in acqua; questo composto è usato per ottenere altri composti del platino.
Tetracloruro PtCl4 – Composto che si ottiene dalla reazione fra questo metallo e l’acqua regia, ha l’aspetto di una polvere o di cristallo rossiccio-marroni ed è tra i più importanti composti di questo elemento.
Isotopi – Il platino in natura ha 5 isotopi stabili: Pt-192, Pt-194, Pt-195, Pt-196 e Pt-198.
Applicazioni
Il platino è noto per l’uso in gioielleria, in odontoiatria, nella strumentazione da laboratorio nonché per contatti elettrici (è uno dei migliori conduttori elettrici che esistano), dispositivi antinquinamento delle automobili e catalizzatori per l’industria chimica, soprattutto nei processi di ossidazione e riduzione.

Miniera di platino in Sud Africa
Platino – Le leghe
Per ovviare alla sua eccessiva malleabilità, questo metallo viene unito in lega ad altri metalli come oro, rame, rodio, iridio, palladio, tungsteno. In questo modo si ottengono leghe metalliche più dure e resistenti e in molti casi meno costose.
Le leghe con altri metalli preziosi sono usate per lo più in gioielleria e in ambiti di precisione come la produzione di strumenti medici e contatti elettrici. La lega platino-iridio è stata a lungo il materiale con cui erano stati creti i modelli di riferimento per le definizione del metro e del chilogrammo nel sistema metrico internazionale.
Le leghe con il tungsteno, infine, servono a produrre gli elettrodi delle candele di accensione dei motori degli aerei.
Biologia
Il platino non ha un ruolo nel complesso biochimico dell’organismo umano ma non è tossico grazie alla sua scarsa reattività. Non è presente nel corpo umano e le sue tracce nell’ambiente sono minime, perciò l’assunzione è poco probabile. I suoi composti acquisiscono invece tossicità.
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