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Iridio

L’iridio è un metallo duro e fragile di colore argenteo lucente molto simile al platino e resistentissimo alla corrosione. È molto raro, in natura si trova per lo più insieme all’osmio nei giacimenti di platino, ma a volte lo si può trovare allo stato libero in depositi alluvionali. Fu scoperto proprio insieme all’osmio dai residui della lavorazione di minerali di platino nel 1804, dal chimico inglese Tennant. Il termine iridio deriva dal latino iris (iride, arcobaleno), poiché molti dei suoi sali sono colorati intensamente.

Questo metallo è molto tenace alle alte temperature e resistente agli agenti chimici, inoltre rimane inalterato all’aria anche ad alte temperature.

Indice

  • Proprietà chimiche
  • Composti principali
  • Applicazioni
  • Leghe
  • Biologia

Proprietà chimiche

Dopo l’osmio, è l’elemento a maggiore densità, 22.650 kg/m³.

Iridio

  • Simbolo: Ir
  • Numero atomico: 77
  • Serie: Metalli di transizione
  • Gruppo, periodo: 9 (VIIIB), 6
  • Densità: 22650 kg/m³
  • Durezza: 6,5
  • Peso atomico: 192,217 u
  • Configurazione elettronica: [Xe]4f145d76s2
  • Struttura cristallina: cubica a facce centrate
  • Stato della materia: solido
  • Punto di fusione: 2466 °C
  • Punto di ebollizione: 4428 °C
  • Calore di fusione: 26,1 kJ/mol
  • Elettronegatività: 2,2 (Scala di Pauling)
  • Calore specifico: 130 J/(kg·K)
  • Conducibilità elettrica: 1,97×107/m·Ω
  • Conducibilità termica: 147 W/(m·K)

Iridio – Composti principali

Ossido IrO2 – Solido nero insolubile e inodore che si forma in presenza di ossigeno a 600 °C, usato per costruire anodi e materiali elettrocromici.

Fluoruro IrF6 – Solido giallo molto reattivo.

Cloruro IrCl3 – Composto che ha una forma marrone e una rossa, entrambe in solubili, usato in versione idrata per ottenere altri composti dell’iridio.

Isotopi – Questo elemento in natura ha due isotopi stabili, Ir-191 e Ir-193, gli altri sono radioattivi e tendono a trasformarsi in isotopi di osmio.

Applicazioni

Data la sua notevolissima resistenza, il suo utilizzo principale è quello di agente indurente per leghe metalliche. Per esempio, una lega platino iridio 90:10 fu utilizzata alla fine del XIX sec. per realizzare il metro standard e il chilogrammo standard, adottati come riferimento dal Sistema Internazionale e conservati presso l’Ufficio Internazionale dei Pesi e delle Misure di Sèvres, in Francia. Questa lega trova applicazioni anche in gioielleria e nella produzione di strumenti chirurgici.

Altri usi lo vedono destinato alla produzione di contatti elettrici nelle candele di accensione dei motori ad accensione comandata, ai pennini delle penne stilografiche in oro e alla funzione di catalizzatore.

Iridio

L’uso di iridio nei pennini li rende più resistenti e durevoli

Iridio – Le leghe

Come già accennato, l’iridio viene usato in molte leghe metalliche per conferire resistenza alla corrosione e durezza anche alle alte temperature. La lega più diffusa è quella con il platino, ma anche quella con l’osmio è molto importante e si ritrova per esempio nei perni delle bussole.

Biologia

L’iridio non ha nessun ruolo nell’organismo umano ed è un metallo a bassa pericolosità, in quanto poco reattivo e quindi non tossico (la tossicità aumenta nei composti). È sicuro da maneggiare a livello industriale e con pochi rischi legati all’eventuale inalazione.

 

Indice materie – Chimica – Iridio

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