L’evaporazione è il fenomeno di trasformazione di sostanze dallo stato liquido a quello aeriforme quando la temperatura è inferiore a quella di ebollizione. Avviene a qualsiasi temperatura. La trasformazione è spontanea e interessa la superficie liquida.
Le particelle del liquido con energia cinetica superiore a quella delle altre raggiungono la superficie e, se possiedono ulteriore energia per sfuggire all’attrazione delle altre molecole, passano allo stato di vapore. Durante l’evaporazione, se essa è spontanea (cioè non si somministra calore), l’energia cinetica media diminuisce e quindi il liquido si raffredda. Un esempio è il raffreddamento corporeo dovuto all’evaporazione del sudore.
In un sistema aperto, il liquido evaporato si disperde e ovviamente il volume del liquido rimasto diminuisce.
In un sistema chiuso non c’è diffusione delle particelle di vapore e aumenta la pressione che esse esercitano sul recipiente e sul resto del liquido finché si stabilisce un equilibrio fra il numero di particelle che passano allo stato di vapore e quelle che ritornano allo stato liquido perché collidendo con la superficie dello stesso perdono energia (questo fenomeno è detto condensazione, per cui la condensa sull’interno dei vetri della macchina può essere evitata aprendo i finestrini!).
La tensione di vapore è la grandezza che misura l’attitudine di un liquido all’evaporazione, data dalla pressione che il vapore saturo in equilibrio con il suo liquido esercita sulla sua superficie.
Il calore latente di vaporizzazione è l’energia richiesta per la trasformazione in vapore di una massa unitaria di liquido. Il suo valore è lo stesso di quello dell’energia che viene liberata dalla massa unitaria di vapore per condensare allo stato liquido (calore latente di condensazione).

Vapore acqueo che evapora dalla tazza di una tisana
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