Il cloruro di potassio è un composto chimico, il sale di potassio e acido cloridrico. La sua formula chimica è KCl e a temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina di colore bianco; in natura è il principale costituente di un minerale denominato silvite (nome che deriva da Franciscus Sylvius, naturalista e chimico olandese vissuto nel XVII sec.).
Il cloruro di potassio può essere fatto reagire con il sodio metallico allo scopo di produrre potassio metallico; si tratta di un equilibrio chimico che viene spostato verso destra attraverso la rimozione continua, tramite distillazione, del potassio, via via che questo si forma; questo è il metodo principale utilizzato per produrre il potassio.
Impieghi
La gran parte della produzione di cloruro di potassio a destinata alla preparazione di fertilizzanti; come accennato in precedenza è poi utilizzato nella produzione del potassio metallico e anche in quella di idrossido di potassio.
Il cloruro di potassio è utilizzato anche come additivo alimentare (è identificato dalla sigla E 508).
È anche impiegato in medicina, sia per trattare l’ipopotassiemia (livelli di potassio nel sangue inferiori ai livelli di normalità), sia per contrastare l’avvelenamento da digitale sia per reintegrare gli elettroliti.

Cloruro di potassio (in inglese: potassium chloride)
Cloruro di potassio come integratore
Il ruolo del potassio nell’organismo umano è quello di ottenere lo ione potassio, pertanto l’integrazione è consigliata in casi di carenza di questo elemento. La carenza può essere derivata da stati di grave disidratazione (seguenti gravi episodi di diarrea, febbre alta, intensa sudorazione o abuso di lassativi). La carenza di potassio può essere associata a crampi muscolari, astenia, stitichezza e eccessiva eccitabilità neuromuscolare (fascicolazioni, formicolio).
Visto il ruolo rilevante del potassio nel funzionamento cardiaco, nella regolazione della pressione sanguigna e nella trasmissione neuromuscolare, l’integrazione con cloruro di potassio dev’essere fatta sotto controllo medico per evitare le possibili controindicazioni o gli effetti collaterali, che possono essere anche molto gravi.
Effetti dimostrati – L’integrazione con cloruro di potassio causa un innalzamento dei valori di potassiemia (concentrazione del potassio nel sangue); è altresì dimostrato l’effetto ipotensivo di tale sostanza.
Controindicazioni ed effetti collaterali – Di seguito, brevemente si riportano le controindicazioni, gli effetti collaterali, le conseguenze di un eventuale sovradosaggio e le possibili interazioni.
- Controindicazioni – Presenza di uno stato d’iperkaliemia, o di malattie a carico di reni, aritmie cardiache, occlusione intestinale, ulcere allo stomaco o al duodeno.
- Effetti collaterali –Difficoltà a deglutire, dolori a stomaco o intestino, presenza di feci scure o nere.
- Sovradosaggio – Quadro di iperkaliemia, con gravi aritmie cardiache, scompenso e morte.
- Interazioni – Con molti farmaci ipotensivi e per la cura di malattie cardiovascolari (ACE inibitori, eparina, digitale). Per le controindicazioni e gli effetti collaterali, l’integrazione con cloruro di potassio, in caso di terapia farmacologica in atto, va attentamente valutata con il medico curante.
Dose efficace – Non esiste una dose efficace chiaramente riconosciuta, perché dipende dallo stato del soggetto, e comunque dev’essere valutata dal medico che sarà in grado di tenere in considerazione le eventuali controindicazioni e interazioni con farmaci.
Gli effetti più interessanti del cloruro di potassio (riduzione dei livelli di pressione arteriosa e diminuzione del rischio cardiovascolare) non sono univocamente confermati in letteratura, se non con risultati poco rilevanti dal punto di vista quantitativo. Tuttavia, l’uso dell’integrazione viene consigliato come rimedio naturale per combattere l’ipertensione arteriosa, migliorare il microcircolo e l’erezione.
Cloruro di potassio – Dose letale
Poiché il potassio è un elemento fondamentale nell’equilibrio elettrolitico e nelle funzionalità cardiache, un sovradosaggio del suo sale può essere molto pericoloso, fino a essere letale (sopra i 2.500 mg per kg di peso). Questo stato s’indica come iperkaliemia, cioè un eccesso di concentrazione di potassio nel sangue, condizione che può provocare gravi aritmie, ulcere ed emorragie, fino alla morte. Il cloruro di potassio è, infatti, uno dei componenti nelle iniezioni letali praticate nelle condanne a morte negli Stati Uniti.