Il fusto (detto anche caule) è la parte esterna della pianta, che sostiene le foglie e trasporta le sostanze nutritive dalle radici alle foglie e la linfa dalle foglie al resto dell’organismo, quindi fa da collegamento fra l’apparato assorbente (radici) e quello fotosintetico (foglie). Porta poi anche fiori e frutti.
Il fusto può essere ligneo oppure erbaceo, prostrato (strisciante sul terreno), eretto o rampicante. Negli arbusti è arbustivo, con i rami che partono dalla base, mentre negli alberi è arboreo, con i rami che partono da una certa altezza.
Tipi di fusto
Potendo svolgere anche altre funzioni, oltre a quella di sostegno, è possibile definire diversi tipi di fusto.
Lo stolone è un fusto che si sviluppa orizzontalmente sul terreno, generando nuove radici (come nel caso della fragola).
Il rizoma (per esempio nello zenzero o nella liquirizia, i classici bastoncini di legno dolce) è un fusto di piante erbacee perenni, strisciante sul terreno e utilizzato come riserva di sostanze nutritive. Ha la capacità di sviluppare radici e fusti secondari, continuando così la vita della pianta madre da cui è stato originato. Sui rizomi infatti si possono individuare varie cicatrici corrispondenti ai fusti formatisi negli anni precedenti. Talvolta alcune piante, come le Graminacee, hanno un rizoma abbondante e suddiviso che viene chiamato cespitoso.
Il tubero è la parte sotterranea del fusto di una pianta, contenente riserve nutritive (amidacee) cui il vegetale ricorre in caso di necessità. Esempi sono la patata e il topinambur.
L’aculeo è un fusto modificato (biancospino); come gli aculei, anche le spine (rosa) hanno funzione protettiva contro gli erbivori (ma non contro gli insetti), ma sono foglie modificate.
Nei fusti succulenti delle piante grasse le foglie sono trasformate in spine e il fusto verde si occupa della fotosintesi e dell’accumulo di acqua (fino al 98% del peso).
Il viticcio è un’appendice, filiforme e prensile, che costituisce gli organi di sostegno delle piante rampicanti. Nella vite derivano dal fusto mentre nel pisello dalle foglie.
Il filloclado (o cladofillo) è un fusto appiattito (come nel fico d’India) per avere la massima esposizione alla luce.
Il bulbo è un organo, di solito sotterraneo, formato da un fusto molto breve che porta un germoglio avvolto da squame (catafilli) molto sviluppate e ispessite, carnose all’interno e papiracee all’esterno, sovrapposte le une alle altre, che funzionano come organi di riserva delle sostanze nutritive. Esempi di bulbo si hanno nella cipolla, nel tulipano, nel giglio, nel giacinto, nell’aglio, nel porro.
Il fusto volubile è quello di piante (fagiolo, glicine ecc.) che, non essendo in grado di sostenersi da sole, avvolgono il proprio fusto attorno a un sostegno qualsiasi che può anche essere un’altra pianta che, a lungo andare, può morire per scarsa illuminazione.

Vari fusti arborei
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