Vitamina B12 è una dizione piuttosto generica con la quale viene identificato un gruppo di sostanze affini chimicamente e note come cobalamine (il termine deriva da cobalto, uno degli elementi contenuti da queste sostanze); le principali cobalamine sono la metilcobalamina, l’idrossicobalamina e la deossiadenosilcobalamina; un’altra forma è rappresentata dalla cianocobalamina; quest’ultima è scarsamente presente nell’organismo umano, ma più stabile di altre ed è questa forma che viene utilizzata per confezionare farmaci e integratori alimentari di vitamina B12.
Dove si trova la vitamina B12
Le fonti alimentari di vitamina B12 sono perlopiù di origine animale; fonti interessanti (µg/100 grammi) sono il fegato di bovino (100), le cozze (19), le sardine (12), lo sgombro (8), il tuorlo d’uovo (5), il salmone (4), la mozzarella (2,1) ecc.
Il fatto che la vitamina B12 sia presente soprattutto in alimenti di origine animale, spiega perché i rischi di carenza di questa vitamina sono più concreti nel coloro che seguono regimi alimentari di tipo vegetariano.
Contrariamente alla credenza comune e a quanto riportato da fonti vegane non esistono forme umanamente attive (cioè che l’organismo umano può utilizzare) nelle alghe come nori o spirulina.
Va aggiunto, per correttezza, che la vitamina B12 è la sola vitamina idrosolubile della quale esistono buone riserve nell’organismo (soprattutto a livello epatico) che sono in grado di coprirne il fabbisogno per periodi di tempo molto lunghi.

Alimenti ricchi di vitamina B12
Carenza
Carenze di vitamina B12 di una certa importanza sono piuttosto comuni nei soggetti affetti da alcolismo (l’abuso di alcol causa, fra le altre cose, un’alterazione del potenziale di assorbimento e aumenta la tendenza a episodi di diarrea e vomito che possono generare stati di malnutrizione; fra le componenti nutrizionali che subiscono maggiormente l’influsso dell’alcol vi sono le vitamine, in particolare quelle del gruppo B) e nelle persone anziane.
Una carenza può verificarsi anche in coloro che hanno subito l’asportazione dello stomaco; questo avviene perché la mucosa gastrica secerne una glicoproteina nota come fattore intrinseco, fondamentale per l’assorbimento della vitamina B12; se il fattore intrinseco non è presente la vitamina B12 assunta viene quasi totalmente eliminata per via fecale senza essere assorbita.
La vitamina B12 è importantissima per la sintesi dell’emoglobina. La vitamina B12 infatti agisce in combinazione con l’acido folico per una perfetta emopoiesi. La sua carenza è pertanto simile a quella dell’acido folico e, quando è grave, produce anemia.
Viene immagazzinata nel fegato dopo essere stata assorbita nell’intestino ileo grazie a recettori sensibili a un complesso B12 che si forma nello stomaco. Nel caso di anemia perniciosa (una forma di anemia megaloblastica) il complesso non si forma, la vitamina non viene assorbita e si genera lo stato anemico del soggetto.
Anche particolari forme di gastrite possono originare il problema. Diversi studi hanno dimostrato che un deficit di vitamina B12 può essere alla base di sintomi psichiatrici e neurologici (atassia, debolezza muscolare, incontinenza, ipotensione, problemi visivi ecc.).
Si deve però notare che occorrono circa 20 anni (non è un errore, è proprio 20, non 2!) perché si generi uno stato patologico in un individuo sano che assume poca vitamina B12; infatti la vitamina B12 è un coenzima e come tale in teoria partecipa alle reazioni senza essere distrutta. Questo spiega perché molti soggetti che diventano vegani in età adulta sembrano non avere problemi. Diverso è il caso in cui il soggetto non riesca ad assorbire quantità anche minimali per problemi gastro-intestinali: bastano da sei mesi a pochi anni per evidenziare la carenza.
Vitamina B12 e sport di resistenza
Nello sport di resistenza si usa questa vitamina a supporto di terapie che dovrebbero risolvere casi di anemia. Alla base di tale strategia c’è una sostanziale ignoranza dei meccanismi che stanno alla base della formazione dei globuli rossi e la vitamina B12 viene usata insieme al ferro e all’acido folico nel tentativo ottimistico di guarire un’anemia senza prima capirne i motivi.
Effetti dimostrati
La vitamina B12 favorisce l’utilizzo degli alimenti a scopo energetico e la sua supplementazione consente di curare alcune forme di malattie nervose legate a una sua carenza ed è utilizzata per trattare l’anemia perniciosa; è inoltre in grado di curare e prevenire i problemi indotti da un ridotto apporto e assorbimento di questa vitamina.
In combinazione con l’acido folico, è in grado di abbassare i livelli ematici di omocisteina (ricordiamo che l’iperomocisteinemia è considerato un importante e indipendente fattore di rischio per gli incidenti cardiovascolari come, per esempio, aterosclerosi, ictus, infarto del miocardio, nonché incidenti periferico-vascolari ovvero trombosi, sia arteriose che venose).

Formula strutturale della vitamina B12
Somministrazione di vitamina B12: avvertenze importanti
La somministrazione della vitamina B12 è controindicata in caso di atrofia oculare ereditaria di Leber; nel caso di soggetti affetti da gotta, la somministrazione deve avvenire previa indicazione medica.
In rari casi può causare diarrea dopo l’assunzione per via orale e prurito dopo l’assunzione per via parenterale. Se assunta con grosse dosi di vitamina C, può causare secchezza delle fauci ed epistassi.
Elevate dosi di vitamina C, elevate dosi di acido folico, aminosalicilato, colchicina, colestiramina, neomicina, potassio (in alcuni soggetti) possono ridurre l’assorbimento, la concentrazione e l’efficacia della vitamina B12. La somministrazione di antibiotici può falsare i valori della vitamina. Può inoltre interagire con il cloramfenicolo.
Il fumo ne diminuisce l’assorbimento e l’abuso di alcol può causare carenza.
Dose efficace
La RDA consigliata è di 6 μg, mentre formulazioni americane arrivano anche a 100 μg giornalieri. In ogni caso un buon multivitaminico copre i fabbisogni della vitamina senza nessun problema. Non appare giustificato quindi il ricorso a farmaci che apportino megadosi di cianocobalamina, anche se questa non è comunque tossica anche in alte dosi.
A chi serve la supplementazione
Una dieta bilanciata dovrebbe fornire una quota sufficiente di cianocobalamina, tale da rendere inutile l’integrazione per soggetti sani.
Viene prescritta nei casi di anemia perniciosa; le forme iniettabili sono le più efficaci.
Un’integrazione può essere indicata nei soggetti a cui è stata rimossa una parte dell’apparato digerente o che soffrono di disturbi gastrointestinali.
Possono necessitare di integrazione i vegani, chi abusa di alcol e/o sostanze stupefacenti, soggetti affetti da patologie croniche debilitanti e i grandi ustionati.
Le persone anziane (oltre i 55 anni d’età) possono necessitare di un’integrazione.
Per i soggetti che praticano attività sportiva è sufficiente assumere vitamina B12 con un multivitaminico ad alto dosaggio.
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