La vitamina B1 (o tiamina) è una sostanza idrosolubile, la cui forma attiva, la tiamina difosfato (anche tiamina pirofosfato) è coinvolta nel metabolismo dei carboidrati e degli aminoacidi. La tiamina viene assorbita nell’intestino tenue; il suo assorbimento è inibito dall’assunzione di elevati quantitativi di alcol.
In un soggetto adulto sono presenti circa 30 mg di tiamina che si trovano concentrati nelle ossa, nei muscoli, nel cuore, nel fegato, nei reni e nel cervello.
La fosforilazione della tiamina a tiamina pirofosfato avviene in tutti i tessuti e principalmente nel fegato.
L’eccesso di vitamina B1 viene eliminato tramite escrezione urinaria.
La tiamina gioca un ruolo importante anche nei fenomeni neurochimici e nella sintesi dei precursori del DNA (per tale motivo è usata nelle ricerche sui tumori).
Per il suo intervento nelle reazioni energetiche, è citata, spesso a sproposito, nei meccanismi legati a una carenza di energia (stanchezza).
La vitamina B1 è un coenzima e come tale partecipa alle reazioni chimiche facilitandole, ma senza esserne mutata (si legga: consumata). La tiamina è il precursore della tiamina pirofosfato che gioca un ruolo importante nel ciclo di Krebs (fondamentale per la formazione di energia metabolica).
Questo assicura che ne bastano dosi piccole per sostenere per mesi le reazioni che facilita. Infatti la vita media della tiamina è di circa due settimane (la dose presente nel nostro corpo è, come detto, di 30 mg circa) e si assiste a una carenza dopo tre settimane solo in soggetti che non ne assumono dall’alimentazione. Poiché l’alcol altera l’assorbimento e l’attività della tiamina, è del tutto normale riscontrare carenze di vitamina B1 soprattutto negli alcolisti.
Nota – Raramente, la vitamina B1 è indicata anche con il termine aneurina.
Carenza di tiamina
Il deficit primario di tiamina è legato a un’assunzione inadeguata, problema che può verificarsi particolarmente in quelle popolazioni che si alimentano con riso altamente raffinato, dal momento che la brillatura rimuove la cuticola, la parte che contiene il maggior quantitativo della vitamina in questione.
Un deficit secondario è legato a un aumento del fabbisogno, come nel caso di ipertiroidismo, gravidanza, allattamento e alterato assorbimento (può accadere a causa di diarrea prolungata o di alterata utilizzazione come nel caso di gravi patologie del fegato).
La carenza di vitamina B1 si manifesta con patologie caratteristiche (beri-beri o sindrome di Wernicke-Korsakoff). Il beri-beri colpisce il sistema cardiovascolare, ma è reversibile con una pronta somministrazione di tale vitamina.
Recenti ricerche hanno trovato una situazione simile all’Alzheimer nel cervello di ratti con forti carenze di tiamina. La carenza di tiamina è fra le cause di una forma di anemia megaloblastica e di disturbi del sistema nervoso.
La vitamina B1 negli alimenti
La tiamina è presente nelle carni di maiale e di pollo, nei fiocchi d’avena, nel fegato, nei cereali integrali e nei legumi.
A cosa serve la vitamina B1
La tiamina supporta l’integrità delle membrane, le regolari funzioni del sistema nervoso, dei muscoli e del cuore; coopera nel trattamento dell’Herpes zoster, promuove uno sviluppo e una crescita regolari e cura il beri beri.
Avvertenze
La somministrazione di tiamina è controindicata in soggetti allergici alle vitamine del gruppo B.
La tossicità della tiamina è decisamente bassa, tant’è che dosi orali di 500 mg al giorno per trenta giorni sono tranquillamente tollerate; lo stesso può dirsi per dosaggi di 100 mg per via parenterale; dosaggi superiori per via parenterale possono provocare reazioni di ipersensibilità simili a shock anafilattico, attacchi asmatici ed eruzioni cutanee.
Gli effetti della tiamina possono essere ridotti da caffè, tè, carbonati e citrati.
L’alcol e fumo riducono l’assorbimento di vitamina B1.
La tiamina può potenziare in maniera indesiderata l’azione di miorilassanti.
Le alte temperature e la lunga esposizione al calore possono diminuire la quota di questa vitamina negli alimenti.
Dose efficace
La RDA consigliata per un adulto è di 1-1,5 mg al giorno, mentre la dose “americana” è di 50-100 mg.
È un necessario supplemento negli stati carenziali causati da alcolismo, cirrosi, ipertiroidismo, stati infettivi, sepsi, allattamento, difetti di assorbimento, gravidanza, diarrea prolungata e ustioni.
Le persone anziane (oltre i 55 anni d’età) possono necessitare di un’integrazione.
Vitamina B1 negli alimenti
Per i soggetti che praticano attività sportiva ad alta intensità è sufficiente assumere vitamina B1 con un multivitaminico ad alto dosaggio; come per altre vitamine, chi non vuole ricorrere a integratori può servirsi del lievito di birra in scaglie che contiene quantità significative di vitamine del complesso B, tiamina compresa (12 mg/100 g).
Nella tabella sottostante è mostrato il contenuto vitaminico del lievito di birra (per 100 g) confrontato con quello dell’alimento comune più ricco della vitamina in questione (Le nouveau guide des vitamines, T. Souccar, J-P. Curtay):
Contenuto vitaminico del lievito di birra confrontato con quello dell’alimento comune più ricco della vitamina in questione
Vitamina | Quantità (mg) | Quantità alimento più ricco (mg) |
B1 | 12 | Carne di maiale: 1,15 |
B2 | 4 | Fegato di agnello: 5 |
B3 | 38 | Fegato di agnello: 25 |
B5 | 12 | Fegato di vitello: 8 |
B6 | 1,3 | Sardina: 1 |
B7 (colina) | 408 | Uovo: 527 |
B9 (folati) | 1 | Fegato di pollo: 0,7 |
B12 | 0,50 mcg | Fegato di vitello: 60 mcg |
Come si vede, per il complesso B, il lievito di birra è un vero e proprio multivitaminico!