La vitamina A è stata scoperta nel 1913 nell’uovo da E. McCollum e M. Davis, due ricercatori dell’università del Wisconsin, e nell’olio di fegato da T. Osborne e L. Mendel della Connecticut Agricultural Experiment Station.
Nel 1931 lo svizzero Karrer isolò il betacarotene e determinò la sua formula chimica, dopo che l’anno prima l’inglese Moore aveva mostrato che la sostanza identificata nelle carote nel 1919 da Steenbock era in realtà la provitamina.
Sin dai primi anni dopo la scoperta si mise in relazione la carenza di questa vitamina con alcune patologie della vista.
Dove si trova
La vitamina A si trova in natura in due forme principali: il retinolo (di origine animale; si trova nel tuorlo d’uovo e nel fegato) e i carotenoidi (di origine vegetale; si trovano nella frutta e nella verdura di colore arancione o verde scuro); entrambe le forme sono provitamine cioè precursori che vengono poi trasformati nella vitamina.
Vitamina A – A cosa serve
Molte sono le funzioni della vitamina A (da non confondere con quelle del betacarotene che si è conquistato una sua autonomia, indipendentemente dalla capacità di trasformarsi in vitamina A); la sua carenza rende la pelle rugosa, gli occhi diventano rossi e irritabili, si accentua la sensibilità alla luce e si abbassa la visione notturna; può instaurarsi un’anemia, aumentano i rischi di calcoli renali e di allergie e si deprime il sistema immunitario.
La vitamina A coopera efficacemente nel trattamento di molti disturbi visivi, promuove la crescita, lo sviluppo e il funzionamento di molti tessuti e organi, contribuisce alla salute della pelle, delle mucose e dei capelli. Applicata esternamente, è utilizzata per trattare l’acne, la foruncolosi, la favosi, l’impetigine e le ulcere cutanee.

Cibi ricchi di vitamina A
Controindicazioni
Dal momento che la vitamina A è insolubile in acqua, mentre lo è facilmente in acetone, grassi, oli ed etere, fa parte del gruppo delle vitamine liposolubili, per le quali occorre fare attenzione alla quantità massima di assunzione.
Come è ormai noto da tempo, la vitamina A è, insieme alla vitamina D, l’unica che può provocare danni seri (problemi al fegato, fenomeni depressivi fino al suicidio e altri problemi nervosi, danni alle ossa e alle articolazioni e al feto, in gravidanza) se assunta in quantità maggiori di quelle consigliate (come ben sanno gli esploratori dell’Artico e gli eschimesi che si astengono dal consumare fegato di orso polare o di foca perché ricchissimi di vitamina A, 15.000 UI per grammo!).
L’intossicazione acuta si ha solo con dosi enormi (2 milioni di UI), mentre più subdola è l’intossicazione cronica, sicuramente presente in soggetti che assumono 20.000 UI al giorno per periodi che vanno da 6 a 8 anni (Geubel, 1991).
La somministrazione deve essere fatta con estrema cautela, e solo sotto stretto controllo medico, nei casi di diabete, fibrosi cistica, disturbi intestinali, malattie renali ed epatiche, problemi al pancreas e alla tiroide.
I farmaci antiacido, la colestramina, il colestipolo, un eccesso di ferro e il cortisone diminuiscono l’assorbimento e l’utilizzo della vitamina. Se assunta insieme con farmaci anticoagulanti può aumentare la probabilità di emorragie interne o spontanee. I contraccettivi orali ne aumentano la concentrazione.
Olio minerale, neomicina, sucralfato e isotretinoina (un farmaco utilizzato nel trattamento dell’acne) ne aumentano la tossicità. La vitamina A diminuisce l’effetto della chinidina. Alcol e fumo ne diminuiscono la biodisponibilità.
Dose efficace
La RDA è di 5.000 UI al giorno, anche se la dose ottimale è di 8.000 UI. Negli Stati Uniti, recenti ricerche hanno portato la dose di assunzione giornaliera a 10.000 U.I. Nei soggetti sani l’alimentazione copre facilmente la quota necessaria.

Formula strutturale della vitamina A
A chi serve l’integrazione di vitamina A?
L’integrazione non è necessaria per i soggetti sani che seguono una dieta equilibrata; l’assunzione di un multivitaminico contenente vitamina A non dovrebbe far superare le dosi di 1.000-5.000 UI.
Nel caso fosse necessaria una supplementazione con questa sostanza (fumatori, diabetici, bevitori ecc.), il dosaggio e l’eventuale preferenza di altri integratori come il betacarotene devono essere valutati dal medico curante.
Particolare attenzione va posta alla somministrazione di questa vitamina a bambini e anziani.
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