L’istamina è una sostanza azotata (C5H9N3) largamente diffusa in natura, presente sia nei tessuti vegetali che in quelli animali. Fa parte del grande gruppo delle amine biogene (gruppo al quale appartengono anche, per esempio, dopamina, feniletilamina e serotonina). L’istamina è un importante mediatore chimico che nel nostro organismo svolge sia una funzione come mediatore dell’infiammazione che come neurotrasmettitore. Ricordiamo che i mediatori chimici sono molecole che producono effetti fisiologici che interessano tutto l’organismo e, come tali, possono essere bersaglio di alcuni medicinali che, interferendo con la loro azione, modificano, bloccano o aumentano tali effetti.
Nell’organismo umano, l’istamina è presente pressoché in tutti i tessuti, essa si forma (e per la gran parte viene immagazzinata) soprattutto a livello di cellule coinvolte nelle risposte allergica e immunitaria, ovvero i mastociti (o mastcellule) e i granulociti basofili (anche mastleucociti); discrete concentrazioni di istamina sono presenti anche nel sistema nervoso centrale e nella mucosa gastrointestinale.
La produzione dell’istamina avviene a partire da un aminoacido, l’L-istidina, in seguito a una reazione enzimatica (decarbossilazione); viene poi degradata tramite l’istaminasi.
Una liberazione eccessiva di istamina da parte di mastociti e mastleucociti ha un ruolo fondamentale sia nelle cosiddette reazioni infiammatorie mastocito-dipendenti sia nelle patologie allergiche IgE-mediate quali, per esempio, l’asma, la congiuntivite allergica, l’orticaria e la rinite, patologie per contrastare le quali vengono prescritti i farmaci antistaminici.
I recettori istaminergici
L’istamina possiede dei recettori specifici posti sulla superficie cellulare (recettori istaminergici) e la loro stimolazione provoca diverse risposte biologiche. Gli effetti dell’istamina dipendono dal recettore coinvolto e quindi dalla sede dell’evento. Allo stato attuale, sono noti quattro recettori istaminergici, ovvero H1, H2, H3 e H4.
Il recettore H1 è soprattutto presente a livello di bronchi, intestino, sistema cardiovascolare e sistema nervoso centrale; i suoi principali effetti sono aumento della permeabilità dei capillari, contrazione della muscolatura liscia bronchiale e della muscolatura liscia intestinale, mantenimento dello stato di veglia, secrezione esocrina, stimolazione delle fibre sensorie e vasodilatazione.
Il recettore H2 è particolarmente presente a livello di pareti gastriche, sistema cardiovascolare e sistema immunitario; i suoi principali effetti sono aumento della secrezione gastrica, contrazione uterina, inibizione delle funzioni leucocitarie e vasodilatazione.
Il recettore H3 è prevalentemente presente a livello delle cellule enterocromaffini (note anche come cellule argentaffini, sono cellule che entrano nella costituzione delle ghiandole gastriche) e del sistema nervoso centrale. I principali effetti di questo recettore istaminergico sono l’inibizione del rilascio di neurotrasmettitori sia a livello centrale che a livello periferico; ha anche una funzione inibitoria nei confronti della secrezione gastrica.
Il recettore H4, la cui scoperta è relativamente recente (2001), è prevalentemente localizzato a livello di eosinofili, linfociti, mastociti, midollo osseo, milza, monociti e neutrofili. Il suo principale effetto è la modulazione dell’attivazione delle risposte infiammatoria e immunitaria.
Istamina: come agisce
Come in parte si può intuire dalla lettura del paragrafo precedente, fra le azioni principali dell’istamina vi sono quella vasodilatatoria, quella ipotensiva e quella permeabilizzante, ovvero azioni di notevole importanza nei processi di tipo infiammatorio.
Quando una determinata zona viene interessata da un evento traumatico si osservano il rallentamento del flusso ematico e un aumento della permeabilità dei vasi sanguigni, fenomeni che consentono il passaggio di leucociti e delle altre sostanze deputate alla riparazione del danno; sono queste azioni che originano la cosiddetta triplice risposta di Lewis (anche triplice reazione di Lewis o triade di Lewis, così definita in onore al cardiologo britannico Thomas Lewis che descrisse accuratamente il fenomeno definendo il ruolo patogenetico dell’istamina come mediatore chimico), un processo di natura infiammatoria a carico degli strati cutanei più superficiali che si verifica in seguito al rilascio di alcuni mediatori chimici tra cui l’istamina che, in questo caso, ha un ruolo fondamentale. La triplice risposta di Lewis fa riferimento alla sequenza temporale dei fenomeni cutanei legati agli eventi biochimici che si possono osservare nel caso in cui si stimoli non lesivamente la cute con un oggetto appuntito:
1) in seguito allo stimolo cutaneo si può osservare la manifestazione di una linea bianca causata dalla momentanea interruzione del microcircolo; nel giro di circa 15 secondi la colorazione della linea diventa rossastra in seguito alla vasodilatazione dei vasi interessati;
2) trascorsi circa 40 secondi si può osservare un alone rosso che si espande a partire dalla linea; ciò si determina in seguito alla vasodilatazione riflessa delle arteriole localizzate nei pressi del processo infiammatorio;
3) trascorsi 2-3 minuti, la linea rossa comincia a schiarire e poi si gonfia formando un pomfo (a causa dell’incremento della permeabilità).
A livello dei vari apparati l’istamina è causa di diverse manifestazioni.
A livello dell’apparato gastrico, l’istamina, in sinergia con la gastrina (un ormone peptidico presente nella mucosa protettiva dello stomaco), stimola la secrezione di acido cloridrico, fattore gastrico antipernicioso (anche fattore intrinseco o fattore intrinseco di Castle) e pepsina.
A livello intestinale, il rilascio d’istamina provoca una contrazione della muscolatura liscia intestinale con conseguente diarrea, arrossamento cutaneo, nausea e vomito (come accade nel caso di ingestione di alimenti ricchi di istamina, per esempio il pesce poco fresco).
A livello dell’apparato respiratorio, l’istamina provoca sia un aumento della permeabilità dei vasi sia una dilatazione delle venule post-capillari; si verificano inoltre una contrazione dei muscoli lisci dei bronchi e una stimolazione della secrezione mucosa.
Nel caso in cui si verifichi una broncocostrizione imponente, il calibro delle vie aeree diminuisce sensibilmente, tanto che viene interrotta la normale ossigenazione del sangue; tali fenomeni hanno come conseguenza la cosiddetta fame d’aria e la sensazione di soffocamento.
A livello del derma, lo strado cutaneo intermedio, l’istamina ha effetti stimolanti sulle terminazioni nervose sensitive, con particolare riguardo a quelle che hanno un ruolo nelle manifestazioni dolorose e di prurito (i tipici casi sono le reazioni visibili in seguito alle punture di insetti o al contatto con l’ortica).
A livello del sistema nervoso centrale, l’istamina svolge funzioni di neurotrasmissione quali, per esempio, la regolazione cardiovascolare, il controllo neuroendocrino, la termoregolazione e lo stato di veglia.
Istamina e allergia
Oltre a essere coinvolta nella risposta infiammatoria, l’istamina è uno dei più importanti neurotrasmettitori negli episodi di allergia e viene infatti rilasciata in seguito al riconoscimento di allergeni da parte dei basofili e dei mastociti; sulla membrana di queste cellule sono infatti presenti i recettori per le IgE (immunoglobuline E) che come noto sono coinvolte nelle reazioni di tipo allergico; una volta le IgE vengono attivate a causa della presenza di una sostanza che da loro è percepita come estranea si legano a detti recettori (e come tali si comportano anch’esse) stimolando il processo di degranulazione dei mastociti e dei basofili, processo che comporta il rilascio delle sostanze, ivi compresa l’istamina, che sono coinvolte nelle reazioni di tipo allergico.
Nel corso di una reazione anafilattica, il massiccio rilascio di istamina, a causa dei suoi effetti broncocostrittori e vasodilatatori, conduce all’occlusione delle vie respiratorie mettendo talvolta in serio pericolo la vita del soggetto colpito.
Alimenti che contengono istamina
Ecco un breve elenco dei principali alimenti che contengono istamina.
- Alcolici compreso il vino (e l’aceto)
- Conserve
- Crostacei e frutti di mare
- Formaggi fermentati e stagionati
- Ketchup e salsa di soia
- Lieviti
- Pesce in scatola e affumicato
- Pomodori, cavoli, spinaci
- Salumi
Alcuni alimenti possono poi liberare direttamente istamina nell’organismo: cioccolato (cacao), diversi frutti (ananas, agrumi, banane, fragole, kiwi, pere, avocado ecc.), frutta secca, albume d’uovo, caffè.
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