L’acido pantotenico (anche vitamina B5 o vitamina W) è uno dei componenti del coenzima A (CoA), una molecola che svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo (è per esempio coinvolta nel meccanismo di ossidazione dei grassi e nel ciclo di Krebs). L’acido pantotenico è una vitamina idrosolubile, instabile al calore e che viene distrutta da acidi e basi. È una sostanza essenziale ai fini del metabolismo di carboidrati, grassi e proteine e gioca un ruolo fondamentale nella sintesi di ormoni e colesterolo. Il termine pantotenico deriva dalla parola greca pantos che significa “ovunque”; in effetti l’acido pantotenico è una sostanza che è possibile trovare in moltissimi alimenti. La scoperta della vitamina B5 è relativamente recente, risale infatti al 1940; occorsero circa 6 anni prima che i meccanismi biologici di questa sostanza divenissero noti.
Assorbimento dell’acido pantotenico
Il coenzima A introdotto con la dieta viene idrolizzato all’interno del lume dell’intestino. La stragrande maggioranza dell’acido pantotenico assorbita dall’organismo proviene da questo meccanismo di idrolisi. L’acido pantotenico assorbito viene poi trasportato ai tessuti dell’organismo per via ematica, principalmente per mezzo dei globuli rossi. L’acido pantotenico contenuto nel plasma viene assorbito dalle cellule attraverso un meccanismo sodio-dipendente.
L’escrezione del pantotenato che si forma dal catabolismo del CoA avviene per via renale.
Acido pantotenico: dove si trova?
Come accennato all’inizio, sono moltissime le fonti alimentari attraverso le quali è reperibile l’acido pantotenico.
In modo particolare ne sono ricchi i seguenti alimenti:
- Lievito secco
- Crusca di riso
- Fegato (di pollo, agnello, anatra, oca, vitello…)
- Frattaglie
- Pomodori secchi
- Uova
- Legumi (in particolare fave e piselli)
- Farina e germi di soia
- Arachidi e anacardi
- Germe di grano.

La carne di fegato ha un buon contenuto di vitamina B5
A cosa serve?
Come spiegato in precedenza, l’acido pantotenico entra nella costituzione del coenzima A; è quindi importante per il metabolismo di grassi, proteine e carboidrati. Inoltre, riveste un ruolo fondamentale per la sintesi di ormoni sessuali, per il funzionamento delle ghiandole surrenali e la crescita corretta delle cellule nervose.
Gli utilizzi dell’assunzione sono molteplici:
- il trattamento di carenze alimentari
- acne
- forfora
- alcolismo
- disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
- per migliorare la risposta immunitaria
- per contrastare insonnia e irritabilità
- crampi muscolari
Occorre però sottolineare che non ci sono prove scientifiche sufficienti per determinare se è efficace e in che misura per queste indicazioni.
L’integratore di acido pantotenico: è utile?
Può essere utile l’assunzione di un integratore di vitamna B5? Una dieta equilibrata è sufficiente a fornire il giusto fabbisogno di acido pantotenico; generalmente infatti non è necessario, in soggetti sani, ricorrere ad alcun tipo di integrazione di questa sostanza.
Le cose stanno diversamente nel caso di coloro che abusano di alcol, sostanze stupefacenti oppure fumano; questi soggetti possono avere problemi di carenza di vitamina B5 perché alcol, fumo e sostanze stupefacenti inibiscono l’assorbimento di tale vitamina. Ovviamente la cosa più logica sarebbe quella di adottare uno stile di vita più sano piuttosto che darsi all’alcol, alle droghe o al fumo e poi assumere integratori per rimediare a una carenza vitaminica che molto spesso è il problema minore…
Un’integrazione di questa vitamina può inoltre essere considerata in particolari categorie di soggetti (persone anziane, soggetti sportivi o individui che svolgono professioni particolarmente pesanti, soggetti con malattie croniche logoranti oppure reduci da interventi chirurgici o soggetti con ustioni particolarmente gravi). Una soluzione particolarmente interessante per coloro che non vogliono ricorrere agli integratori vitaminici è il ricorso al lievito di birra in scaglie.
Sono stati effettuati molti studi sull’utilità di un’integrazione con acido pantotenico; se è ampiamente dimostrato che tale sostanza promuove la crescita e lo sviluppo dell’organismo e favorisce l’utilizzazione degli alimenti a scopo energetico, non ci sono chiare evidenze scientifiche relativamente all’utilità dell’integrazione in soggetti colpiti da particolari patologie; alcuni studi hanno cercato di evidenziare gli effetti positivi della vitamina B5 come sostanza antistress e antinvecchiamento, come cicatrizzante e come coadiuvante nella cura di artrite reumatoide, distrofia muscolare ed epatite. A tutt’oggi però tali effetti non sono stati ancora efficacemente dimostrati.

Formula strutturale dell’acido pantotenico
Effetti collaterali e controindicazioni
L’assunzione di vitamina B5 come integratore è controindicata in quei soggetti che assumono levodopa (un farmaco utilizzato nel trattamento del morbo di Parkinson). Si ipotizza inoltre che l’acido pantotenico possa incrementare il tempo di sanguinamento; dovrebbero quindi prestare attenzione quei soggetti che assumono sostanze che hanno simili proprietà (vedasi per esempio la nota cardioaspirina) e coloro che soffrono di emofilia.
L’assunzione di acido pantotenico in forti dosi inibisce l’assorbimento di biotina (vitamina B8),
Il fabbisogno giornaliero di acido pantotenico è compreso tra i 3 e i 7 mg al giorno, che può arrivare a 12 mg per adulti con più di sessant’anni o donne in gravidanza o che allattano.
Non sono noti casi di sovradosaggio da vitamina B5.
L’acido pantotenico è utilizzato spesso in combinazione con altre vitamine del gruppo B, come la vitamina B1 (tiamina), la B2 (riboflavina), la B3 (niacina), la B6 (piridossina) e la B12 (cianocobalamina).
Indice materie – Biochimica – Acido pantotenico (vitamina B5)