Il pittore olandese Vincent Van Gogh è considerato il padre dell’arte contemporanea e influenzò profondamente l’arte del XX secolo, ma ai suoi tempi le sue opere non furono apprezzate: si dice ne abbia venduta solo una in vita, e fu autore di quasi 900 dipinti e più di 1.000 disegni, pur avendo iniziato a dipingere non giovanissimo e soffrendo per tutta la vita di disturbi psichici. La carica rivoluzionaria delle sue opere era probabilmente eccessiva per essere ricevuta in quel momento, il suo genio troppo visionario per poter essere compreso.
Van Gogh iniziò a dipingere con un’esigenza sociale, quella di rappresentare gli ultimi della società, sul modello dei pittori realisti come Courbet, ma con uno stile già tutto proprio. Al primo periodo di produzione risale infatti il famoso I mangiatori di patate; ne realizzò in realtà tre versioni e per tutte e tre usò colori scuri, anche fangosi, che esprimano l’atmosfera rustica e le difficoltà della vita contadina.
Quando a Parigi ebbe modo di conoscere gli impressionisti e le stampe giapponesi, la sua tecnica si innovò: i colori si fecero luminosi e più vividi e li utilizzò per esprimere il suo turbamento, i soggetti diventarono più mondani, seppur Van Gogh non diventi mai una persona estremamente socievole, e la prospettiva diventò qualcosa da manipolare a piacimento. La pennellata rimase pastosa e breve, ma il timbro dei colori assunse forza. Rispetto agli impressionisti, questo artista accentuò l’aspetto emozionale e soggettivo del dipingere, ponendo in secondo piano gli elementi naturali e l’interazione della luce con essi, ma non fu indifferente a quest’ultimo aspetto, e fu proprio per indagare la luce che si trasferì nell’assolato sud della Francia.
Fu proprio ad Arles che il pittore visse il periodo di più intensa produzione: sono di questi anni i Girasoli, una serie di dipinti ad olio su tela, fra i quali i Vasi con Girasoli, sette dipinti con un vaso che contiene un numero di girasoli da 3 a 15; tra i soggetti preferiti dal pittore, sono oggi tra le sue opere più riconoscibili e note presso il grande pubblico. Durante questo periodo fu raggiunto dall’amico Gauguin, ma la convivenza non si mostrò facile e durante un litigio Van Gogh finì col ferirsi mutilandosi parte dell’orecchio sinistro. In seguito passò diverso tempo presso i reparti psichiatrici di diversi ospedali.

Vaso con quindici girasoli, conservato alla National Gallery di Londra
A questo periodo risalgono anche le tele Campo di grano con cipressi e Strada con cipresso e stelle in cui le linee hanno un andamento vorticoso e i colori sono forti, hanno un’energia propria, probabilmente anche grazie al contrasto di toni. I cipressi furono un altro dei soggetti preferiti di Van Gogh. Non mancarono però, nella sua produzione, numerosi ritratti e autoritratti, con cui si proponeva non di rappresentare fedelmente i soggetti, ma di esprimerne l’essenza. Il suo Autoritratto senza barba è stato venduto all’asta come uno dei dipinti più costosi di sempre.
Campo di grano con volo di corvi fu uno dei suoi ultimi lavori e sembra presagire un avvenimento cupo; non molto più tardi Van Gogh si uccise con un colpo di pistola.

Notte stellata, il più celebre dei quadri di Van Gogh, suggestivo e poetico
Van Gogh – Biografia
- 1853 – Nasce a Zundert, un villaggio olandese, nella famiglia di un pastore protestante.
- 1869 – Per la scarsità del suo rendimento scolastico, viene mandato a lavorare come venditore in una casa d’arte.
- 1873 – Riceve un rifiuto amoroso e cade in una crisi depressiva che lo avvicina alla religione e lo distrae dal lavoro.
- 1876 – Viene licenziato e trova lavoro come maestro a Londra, ma decide poi di seguire la propria vocazione religiosa e frequenta una Scuola Evangelica, che lo manda in missione tra i lavoratori del carbone in Belgio.
- 1880 – Viene allontanato dalla missione per il suo eccesso di fervore religioso e sociale, al limite del fanatismo, e decide di continuare a perorare la causa sociale diventando artista.
- 1881 – Si innamora della cugina e al suo rifiuto ha una nuova crisi, maturando propositi suicidi, da cui esce grazie all’attività artistica.
- 1882 – Si innamora di una prostituta e cerca di salvarla, ma non ha le risorse economiche per farlo se vuole continuare a dipingere, e dopo essersi preso la gonorrea viene perciò convinto dal fratello ad abbandonarla.
- 1883 – Torna nei Paesi Bassi e inizia a dedicarsi esclusivamente alla pittura, prediligendo i soggetti umili e i paesaggi.
- 1886 – Si trasferisce a Parigi dal fratello Theo, conosce gli stili e i protagonisti dell’arte del momento e inizia a farsi conoscere.
- 1888 – Si trasferisce ad Arles, in Provenza, dove dipinge continuamente e cova il desiderio di fondare una comunità di artisti, perciò invita a vivere con lui l’amico Gauguin. Dopo qualche mese però fra loro esplodono tensioni e Van Gogh, in delirio, aggredisce l’amico per poi ferire se stesso tagliandosi un orecchio.
- 1889 – Viene ricoverato più volte in ospedale psichiatrico, dove continua a dipingere e riceve finalmente cenni di interessamento del grande pubblico alle sue opere.
- 1890 – Raggiunge di nuovo il fratello a Parigi, poi si stabilisce in un villaggio fuori città, seguito da un medico, ma vive in solitudine e tormentato, finché non si spara un colpo di pistola in un campo dove si era recato a dipingere.

Campo di grano con volo di corvi, l’ultima opera di Van Gogh, interpretata come presagio funesto della fine che sarebbe sopraggiunta di lì a breve
Van Gogh – Opere
Per approfondimenti, cliccare sulle opere in grassetto.
- I mangiatori di patate – 1885
- Autoritratto con cappello; Ritratto di père Tanguy – 1887
- La sedia di Vincent; La sedia di Gaugin – 1888
- La casa gialla; La camera di Vincent ad Arles; Terrazza del caffè la sera; Notte stellata sul Rodano – 1888
- Vaso con quindici girasoli; Notte stellata; Autoritratto con orecchio bendato – 1889
- Campo di grano con volo di corvi – 1890
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