L’Ultima Cena è un dipinto murale della fine del XV secolo di Leonardo da Vinci situato nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano.
Si presume che i lavori siano iniziati intorno al 1495–96 e siano stati commissionati nell’ambito di un piano di ristrutturazione della chiesa e dei suoi edifici conventuali dal mecenate di Leonardo, Ludovico Sforza, che voleva crearvi lì il suo mausoleo e celebrarvi la sua casata. Il dipinto rappresenta la scena dell’ultima cena di Gesù con i dodici apostoli, come è raccontata nel Vangelo di Giovanni, in particolare il momento dopo che Gesù ha annunciato che uno dei suoi apostoli lo tradirà. Tutti i dodici apostoli hanno reazioni diverse alla notizia, con vari gradi di rabbia e shock. Si tratta della più celebre rappresentazione di questa scena religiosa fondamentale.

L’Ultima cena allo stato attuale è frutto di numerosi restauri e interventi anche sostanziali nei secoli
A causa del metodo utilizzato dall’artista, di una varietà di fattori ambientali e di danni intenzionali, oggi versa in cattive condizioni di conservazione nonostante i numerosi tentativi di restauro, l’ultimo completato nel 1999.
Leonardo, infatti, normalmente prediligeva la pittura a olio, che consente all’artista di lavorare lentamente e apportare modifiche con facilità. La pittura ad affresco, invece, non facilita nessuno di questi obiettivi. Leonardo cercava anche una maggiore luminosità e intensità di luci e ombre rispetto a quella che si poteva ottenere con l’affresco. Per questi motivi, invece di di dipingere con pitture idrosolubili su intonaco bagnato, come era consuetudine, Leonardo dipinse l’Ultima Cena su una parete sigillata con un doppio strato di gesso, pece e mastice. Quindi, prendendo in prestitola tecnica dalla pittura su tavola, aggiunse una mano di fondo di biacca per esaltare la brillantezza dell’olio e della tempera che veniva applicata sopra. Tuttavia, questa tecnica era rischiosa applicata su parete, e infatti non resse ai colpi del tempo e dell’umidità.
Come nelle altre raffigurazioni dell’Ultima cena di quel periodo, Leonardo fa sedere i commensali su un lato del tavolo, in modo che nessuno di loro dia le spalle allo spettatore. La maggior parte delle raffigurazioni precedenti, però, escludeva Giuda ponendolo da solo sul lato opposto della tavola rispetto agli altri undici discepoli e a Gesù, o ponendo aureole attorno a tutti i discepoli tranne Giuda: Leonardo invece pone Giuda in primo piano. Gli angoli e l’illuminazione attirano l’attenzione su Gesù, la cui guancia destra si trova nel punto di fuga di tutte le linee prospettiche.
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