Il rococò è un gusto per la mescolanza di stili, mode e culture che nacque come evoluzione del tardo barocco sul finire del ‘600 e a inizio del ‘700, inizialmente in Francia e poi in tutta Europa. Il termine rococò nacque da un camuffamento ironico della parola francese rocaille (termine utilizzato per indicare un tipo di decorazione eseguita con pietre, rocce e conchiglie): il rococò infatti gioca con l’architettura ricoprendo le forme con stucchi, cornici dorate, volute delle colonne con intrecci eccentrici. Prosegue la ricerca della dinamicità dei volumi, ma rivisitata con un linguaggio più ricercato e meno drammatico rispetto al barocco, dal quale si allontana anche per l’abbandono dei colori violenti, a favore di tinte più delicate.
Il rococò fu utilizzato soprattutto per decorare gli interni delle abitazioni della nobiltà francese quando questa fu costretta a lasciare Versailles dopo la morte di Luigi XIV. Gli spazi si arricchirono di specchi, piccoli elementi d’arredo dalle tinte pastello, stucchi leggeri e quadri in tonalità chiare e luminose. Nei primi decenni del ‘700, gli artisti francesi vennero poi chiamati dalle corti europee e si verificò così quel fenomeno conosciuto come internazionalizzazione delle arti figurative. Pur se nato nell’ambito delle arti decorative, il rococò poi trasformò anche la pittura, dove iniziarono a prevalere colori delicati, pochi contrasti di luce, temi amorosi e le cosiddette “vedute”, rappresentazioni ampie e realistiche di luoghi e paesaggi.

Esempio di interno rococò in un palazzo reale russo
Mentre nel resto d’Italia il barocco continuava a influenzare lo stile pittorico, a causa del dominio dei centri artistici di Roma e Firenze, a Venezia l’influenza francese portò verso il rococò, con la tendenza a schiarire la tavolozza dei colori, preferendone la luminosità piuttosto che la pienezza. A Venezia questo stile ebbe uno sviluppo peculiare, destinato ad acquirenti stranieri; qui, tra i più celebri maestri di questa corrente artistica ci fu Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto. Sempre veneziano fu Giambattista Tiepolo, probabilmente il più grande artista rococò nell’Italia del Settecento.

Esempio di pittura rococò nel santuario di Wies
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