Édouard Manet è considerato il maggior interprete della pittura pre-impressionista: sottolineò sempre la propria distanza dagli impressionisti, ma permise loro di nascere, facendo da tramite fra il realismo e questo nuovo stile. Egli rivoluzionò il mondo della pittura rinunciando alla prospettiva, al chiaroscuro, alla pienezza dei volumi per dare spazio invece al contrasto o all’armonia delle cromie e all’osservazione dal vero.
Di formazione tradizionale, Manet si oppose quasi subito allo stile del maestro Thomas Couture, che giudicava eccessivamente retorico e artificioso, improntato com’era su grandi tele storiche dalle pose enfatiche: l’allievo deviò verso un’arte che rappresentasse la realtà quotidiana nella sua spontaneità e lasciasse spazio alla soggettività.
L’opera che scandalizzò l’arte tradizionalista e diede avvio alla rottura fu la famosa Colazione sull’erba che espose al Salone dei rifiutati (qui erano esposte le opere rifiutate dal Salone ufficiale dell’Accademia d’arte parigina); ciò che creò scandalo fu l’aver rappresentato due uomini, ben vestiti, e una donna completamente nuda, seduti in un bosco.
Manet: Colazione sull’erba
Per niente intimorito dalle critiche, Manet proseguì su questa linea quando realizzò il dipinto di una cortigiana spudoratamente nuda sdraiata su un letto, Olympia, che venne esposto nel Salone ufficiale. Indignato dall’ottusità e dalla chiusura dei suoi contemporanei, irrigiditi in un accademismo ostile alle innovazioni, Manet viaggiò spesso fuori dalla Francia, trascorrendo periodi in Italia e in Spagna che furono significativi per la sua esperienza artistica. L’artista francese fu particolarmente colpito da Velázquez, che affermò di considerare il più grande pittore mai esistito.
Come per gli impressionisti, anche per Manet il riconoscimento è lento e sofferto: arriva quasi vent’anni dopo la sua comparsa sulla scena artistica, portato dal dipinto Le bon bock, che riscuote finalmente un grande successo al Salone.
Fra i sostenitori di Manet quando tutti lo criticavano troviamo lo scrittore naturalista Émile Zola, di cui il pittore fece un celebre ritratto.
Lo accomuna agli impressionisti la pittura en plein air, ma si differenzia da essi per l’attenzione alla composizione e l’interesse alla persona più che ai paesaggi. Inoltre, Manet usa spesso il nero, colore invece bandito dagli impressionisti. Viene ricordato per aver avuto il coraggio di prendere le distanze dall’opinione accademica e per aver aperto la strada a una nuova concezione d’arte, più smaliziata e sincera.

L’Olympia di Manet suscitò scandalo per il suo crudo realismo
Manet – Biografia
- 1832 – Nasce a Parigi in una famiglia molto benestante, ma viene indirizzato dal padre agli studi giuridici.
- 1848 – Per sfuggire al destino voluto per lui dal padre, si imbarca come mozzo su un mercantile.
- 1849 – Tornò dal viaggio e riuscì a imporsi finalmente sulle volontà paterne, ottenendo di iscriversi all’accademia di Belle Arti.
- 1850 – Entra nello studio del pittore Thomas Couture, nonostante non ne apprezzi lo stile.
- 1853 – Visita l’Italia e la Germania.
- 1856 – Lascia l’atelier di Couture, ormai troppo lontano dalle sue idee, e inizia l’attività autonoma.
- 1863 – Stringe amicizia con Baudelaire e realizza opere ispirate ai suoi scritti, inaugurando il proprio stile personale, che però viene rifiutato dai circuiti ufficiali dell’arte, trovando spazio invece al salon des refusés.
- 1865 – Parte per la Spagna, dove ammira Velázquez e perde il gusto per le rappresentazioni di folclore, indirizzandosi verso la vita quotidiana.
- 1867 – Torna a Parigi e organizza una mostra personale, che viene derisa.
- 1870 – Partecipa alla guerra franco-prussiana.
- 1874 – Si riunisce con gli impressionisti ad Argenteuil a dipingere, ma rifiuta di partecipare alla loro mostra.
- 1881 – Deve trasferirsi per un periodo in campagna a causa della sifilide e realizza le sue ultime opere.
- 1883 – Muore a Parigi, in seguito all’amputazione della gamba sinistra, e riceve funerali solenni.
Manet – Opere
Per approfondimenti, cliccare sulle opere in grassetto.
- Il bevitore di assenzio – 1859
- Musica alle Tuileries – 1862
- Colazione sull’erba; Olympia – 1863
- Nanà – 1877
- Il bar delle Folies Bèrgere – 1882
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