Lorenzo Lotto fu un pittore fra i principali del Rinascimento veneziano. Formatosi tra Venezia e Treviso, elaborò un idioma artistico innovativo, controtendenza e niente affatto classico. Per questo motivo non sempre fu apprezzato dai suoi contemporanei, che gli preferivano artisti più classici e anche più estroversi, ma è stato invece rivalutato molto dalla critica moderna. Visse quindi in costanti difficoltà economiche, pur di mantenersi coerente con i propri ideali artistici, lavorando solo con committenti che li apprezzassero, spesso in aree periferiche della vita culturale italiana del tempo.
Tra i suoi modelli figurano Giovanni Bellini, con cui forse si formò, Giorgione e la pittura nordica. Non apprezzò invece i maestri del Rinascimento romano, come Raffaello, che osservò durante un viaggio nella capitale per una committenza papale, perché non ne condivideva il classicismo.
Famoso il suo Ritratto di giovane, in cui il giovane ragazzo ha uno sguardo misuratamente irriguardoso, vivido e fisso sull’osservatore. Lotto girò molto per le corti italiane, Venezia, Treviso e soprattutto Marche; durante questo suoi spostamenti fece alcuni grandi capolavori, ricordiamo, per esempio, l’Annunciazione per il suo carattere inedito. La Vergine, in primo piano a sinistra, è rivolta all’esterno della tela ed è raffigurata con la testa incassata tra le spalle e le mani sollevate per lo stupore dell’annuncio. Alle sue spalle l’angelo e Dio su una nuvola che la benedice. La composizione risulta innovativa per la costruzione della scena, la collocazione dei personaggi (in particolare per la Vergine che dà le spalle al Padre e all’angelo) e la loro rigidità pur rimanendo le loro espressioni eloquenti.
Particolarmente proficuo fu anche un soggiorno bergamasco, durante il quale Lotto, lontano dalle corti dominate dagli artisti più classici, poté far valere e apprezzare il proprio stile originale, trovando stimolo in una realtà eterogenea, che mescolava lo stile lombardo e quello veneto senza rigide divisioni. Appartiene a questo periodo, fra gli altri, la Pala Martinengo, un’imponente composizione con un gioco di luci, ombre e aperture spaziali che amplifica l’ambiente.

I ritratti di Lorenzo Lotto evidenziano la psicologia dei soggetti senza idealizzazioni
Lorenzo Lotto – Biografia
- 1480 – Nasce a Venezia, dove cresce e si forma nella bottega di Giovanni Bellini e conosce numerosi artisti.
- 1503 – Si sposta a Treviso, dove riceve le prime commissioni e acquisisce fama.
- 1506 – Viene chiamato nelle Marche per la decorazione di una chiesa domenicana.
- 1509 – Viene chiamato a Roma da papa Giulio II per partecipare alla decorazione degli appartamenti vaticani.
- 1510 – Insoddisfatto dell’esperienza, lascia Roma, visita Perugia e Firenze, poi torna nelle Marche dai precedenti committenti.
- 1513 – Partecipa a un concorso indetto dai domenicani di Bergamo per una pala d’altare e vince, inaugurando la proficua e lunga produzione legata a questa città.
- 1527 – Torna a Venezia, dove si sono riversati nel frattempo tanti artisti fuggiti da Roma durante il sacco dei lanzichenecchi, perciò la concorrenza è forte e il suo stile troppo diverso: Lotto deve puntare sulle committenze provenienti da altre città.
- 1532 – Viaggia attraverso le Marche, dove ottiene numerosissimi lavori, fino a stabilirsi ad Ancona.
- 1539 – Torna a Venezia, dove continua a non essere apprezzato, e ha bisogno di aiuti economici.
- 1549 – Torna ad Ancona, dove riesce ancora a ricevere qualche committenza.
- 1552 – Si trasferisce come oblato, cioè laico che presta servizio per Dio, nella basilica della Santa Casa di Loreto, dove dipinge le ultime tele.
- 1557 – Muore in totale isolamento.
Lorenzo Lotto – Opere
- San Girolamo penitente – 1509
- Pala Martinengo – 1516
- Commiato di Cristo dalla madre; Pala di San Bernardino – 1521
- San Nicola in gloria – 1529
- Annunciazione di Recanati – 1534
- Madonna del Rosario – 1539
- Anziano gentiluomo con i guanti – 1543
- Presentazione al tempio – 1555
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