In Germania, nel primo dopoguerra, grazie anche alla nuova tendenza delle avanguardie a sperimentare e grazie alla rottura critica con la tradizione artistica del passato, il movimento moderno in architettura fece un primo balzo in avanti con la fondazione, grazie all’iniziativa di W. Gropius, della scuola statale di architettura e di arte applicata detta Bauhaus.
Lo sviluppo della teoria, l’esercizio della pratica e la proposta dal mondo dell’architettura di progettare la vita resero il movimento denso di opportunità di cambiamento.
La Bauhaus, nata a Weimar, restò attiva sino al 1933, fino all’ascesa del nazismo al potere, perché ritenuta troppo favorevole ad accogliere le tendenze internazionali. Lo scopo del movimento Bauhaus era quello di rimuovere quella separazione tra artista e artigiano, poiché in realtà entrambi sono coinvolti in unico processo riguardante le arti visive. Gropius convocò esperti in arti diverse, ognuno con la propria specializzazione e ognuno proveniente da territori diversi. La Bauhaus divenne un centro culturale internazionale.
A seguito di molte pressioni, Gropius fu costretto a lasciarne la direzione. Alcuni maestri della Bauhaus, quando questa venne chiusa per motivi politici, decisero di fondare una nuova Bauhaus a Chicago; il progetto funzionò e oggi è conosciuta come Institute of Design.

Edificio costruito nel 1925 a Dessau, Germania, per ospitare la sede centrale della scuola Bauhaus, ispirato a principi di architettura razionalista
L’architettura organica fu invece la propensione dell’architettura moderna a concepire un edificio come un complesso di spazi integrati tale per cui già dall’esterno sia comprensibile la destinazione degli spazi e la loro abitabilità. Si cerca di prediligere materiali naturali e il confronto tra tutte le discipline che potenzialmente possono contribuire a creare un’ambiente che svolga funzioni utilitarie, educatrici e ludiche. Colui che guidò lo sviluppo di questa nuova tendenza in campo architettonico fu l’architetto statunitense Frank Lloyd Wright.
Intanto in Italia, precisamente a Milano, nel 1926 si formò il Gruppo 7 composto da architetti (fra i quali Figini e Pollini) con l’obiettivo di innovare l’architettura italiana secondo gli insegnamenti di Gropius. Il gruppo si pose in posizione di polemica verso la cultura ufficiale fascista, ma non durò molto: si sciolse nel 1931. Dalla collaborazione di Figini e Pollini nacquero alcuni edifici come la nuova officina Olivetti a Ivrea e la sede degli uffici Hoepli a Milano.
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