La persistenza della memoria è un dipinto del 1931 del pittore surrealista Salvador Dalí e una delle opere più riconoscibili del surrealismo. Esposto per la prima volta alla Julien Levy Gallery nel 1932, dal 1934 il dipinto è nella collezione del Museum of Modern Art (MoMA) di New York. Il titolo fu un’idea del gallerista Julien Grevy chelo acquistò, ma in origine il dipinto si chiamava molto più semplicemente Gli orologi molli, ed è ancora così che molti lo definiscono.
Questo famoso quadro surrealista fu il primo in cui Dalí usò l’immagine dell’orologio che si scioglie, come se diventasse molle, che poi tornerà in molte sue opere. La durezza e morbidezza simultanee di questo oggetto è simbolo della relatività dello spazio e del tempo, e gli studiosi ipotizzano l’artista volesse promuovere una comprensione del mondoderivata dalla teoria della relatività speciale di Albert Einstein, anche se lui lo ha sempre negato con ironia: affermò di aver ricevuto l’ispirazione per una riflessione sul tempo dall’osservazione di un formaggio molle che si scioglieva lentamente sulla tavola.

Secondo il suo racconto, Dalí realizzò La persistenza della memoria in sole due ore
Al centro della composizione c’è una figura che ha qualcosa di umano e mostruoso allo stesso tempo, un grande volto di profilo, dalla consistenza solida ed elastica: è come spalmato sulla superficie del terreno, ma ha un orologio appoggiato su di esso. Dalí ha usato in diverse opere questo elemento per rappresentare se stesso: una forma astratta che diventa una sorta di autoritratto. Può essere letta come la figura umana che appare spesso nei sogni, in cui il sognatore non è in grado di individuareìne l’identità e la forma precisa, infatti l’atmosfera generale del dipinto è onirica. La figura stessa ha l’occhio chiuso, quindi sta dormendo e forse sognando. In quest’ottica, gli orologi molli possono essere anche un’espressione del trascorrere del tempo durante il sonno, deformato nella percezione.
L’orologio arancione in basso a sinistra del dipinto, in primo piano, è ricoperto di formiche: Dalí usava spesso le formiche nei suoi dipinti come simbolo di decadenza.Un altro insetto presente nel dipinto è una mosca, che siede sull’orologio accanto a quello arancione. La mosca, colpita dal sole, sembra proiettare un’ombra umana. Dal punto di vista stilistico, si può osservare come Dalí usi tecniche di pittura tipiche del realismo, con una pennellata limpida e contorni precisi, per rappresentare immagini che si trovano più facilmente nei sogni che nella realtà.
Le rocce scoscese a destra in La persistenza della memoria rappresentano una punta della penisola di Cabo de Creus nel nord-est della Catalogna: molti dei dipinti di Dalí sono stati ispirati dai paesaggi della sua vita in Catalogna.
Torna alle Grandi opere