L’architettura italiana ai primi del ‘700 presentava molte differenze tra le singole aree geografiche.
In Campania venne incaricato Luigi Vanvitelli (e, alla sua morte, il figlio Carlo) per edificare una reggia dalle forti somiglianze con quella di Versailles, la reggia di Caserta. La struttura presenta un edificio principale rettangolare e alle spalle un grande parco con vasche-fontane e complessi scultorei, il tutto definito geometricamente e in stile rococò per la ricerca scenografica che vuole destare stupore in colui che osserva.
In Lombardia, un importante esempio dell’architettura barocca ci arriva dal Teatro Scientifico di Mantova nel quale gli architetti Bibiena realizzarono una scenografia sorprendente e fastosa.
Ma fu Filippo Juvara (o Juvarra) che chiamato alla corte dei Savoia diede nuovo slancio all’architettura settecentesca. Il suo primo lavoro fu la basilica di Superga. La struttura presenta una pianta accentrata a croce sormontata da una cupola che, insieme ad altri elementi architettonici visibili dall’esterno (pronao e campanili), contribuisce a dare leggerezza all’edificio che infine risulta come un elemento proprio del paesaggio. Di Filippo Juvarra sono anche la palazzina da caccia di Stupinigi, nella quale gli spazi e i volumi degli interni sono stati costruiti tenendo presenti i giochi di luce, e il progetto del palazzo reale di Madrid.
A Roma, quasi in contemporanea, venne iniziata la costruzione della fontana di Trevi, su progetto di Nicola Salvi, mentre le campagne veneziane si riempirono di ville classicheggianti, come villa Pisani, nata da un progetto di Girolamo Frigimelica Roberti.

La reggia di Caserta, dell’architetto Luigi Vanvitelli
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