I giocatori di carte è una serie di cinque dipinti a olio di Paul Cézanne, realizzati durante l’ultimo periodo della sua carriera, all’inizio degli anni ’90 dell’Ottocento. Le versioni variano per dimensioni, numero di giocatori e ambientazione in cui si svolge il gioco. Ogni dipinto raffigura contadini provenzali intenti a fumare le loro pipe e a giocare a carte. I soggetti appaiono molto concentrati nel gioco, con lo sguardo verso il basso, silenziosi. Era frequente nella pittura francese e olandese del XVII secolo la rappresentazione di giocatori di carte, ma di solito erano giocatori d’azzardo ubriachi e turbolenti in taverne fatiscenti; Cézanne adattò questo motivo a un ambiente più semplice, con personaggi tranquilli, sostituendo alla drammatizzazione esasperata una completa mancanza di emozioni. In una delle versioni una solitaria bottiglia di vino si intravede appena sul tavolo, confusa nello sfondo scuro: niente eccessi alcolici, né denaro come posta del gioco.

I giocatori di carte (versione 1890–92, Barnes Foundation)
I modelli per questi dipinti di Cézanne erano braccianti locali, alcuni dei quali lavoravano nella tenuta della sua famiglia. Tutti i giocatori manifestano come unica caratterizzazione psicologica la calma, una immobile concentrazione, e guardano le carte piuttosto che il compagno di gioco, in una comunicazione muta. Un critico ha descritto efficacemente queste scene come “natura morta umana”. Altri hanno parlato di “alienazione” in riferimento all’atteggiamento dei giocatori.
Le date esatte dei dipinti dei Giocatori di carte sono incerte, ma si ritiene che Cézanne abbia iniziato con tele più grandi e ridotto di dimensioni con versioni successive, riducendo anche il numero di personaggi da cinque a quattro, poi a due.
La versione più grande è la più complessa, con cinque figure: tre giocatori di carte in prima linea, seduti a semicerchio a un tavolo, con due spettatori dietro, uno in piedi e uno seduto, anche loro in atteggiamento calmo e silenzioso, quasi raccolto. È stato ipotizzato che Cézanne abbia aggiunto l’uomo in piedi per fornire profondità al dipinto, oltre che per attirare l’attenzione sulla parte superiore della tela. Questa versione è anche più luminosa rispetto alle altre, sia per l’uso della luce sia per la scelta di colori più accesi. Il dipinto è esposto al museo della Barnes Foundation di Filadelfia, in Pennsylvania.
Una versione più condensata di questo soggetto, con quattro figure, si trova al Metropolitan Museum of Art di New York. A 65,4 x 81,9 cm (25 3/4 x 32 1/4 in), è meno della metà delle dimensioni del dipinto di Barnes. Qui la composizione rimane praticamente la stessa, ma scompare il ragazzo seduto dietro i giocatori, la prospettiva è più ravvicinata ai giocatori e le tinte sono più cupe e spente, con un predominio di una patina blu. Anche lo sfondo è più spoglio, privo di gran parte del mobilio che compare invece nell’altra versione.
Le ultime tre versioni dei Giocatori di carte eliminano gli spettatori e tutti i dettagli della stanza, per ridurre la scena all’essenziale: due giocatori immersi nel loro gioco. La scena è equilibrata ma asimmetrica, piega verso sinistra, ma i due personaggi invece sono simmetricamente contrapposti, uno vestito di nero in abiti formali e l’altro di beige con abiti più semplici, uno con la schiena dritta e l’altro piegato, uno con la pipa e l’altro senza. In ciascuno dei dipinti a due giocatori, un’unica bottiglia di vino si intravede nella parte centrale del tavolo, rappresentando la linea di demarcazione tra i due giocatori e il punto centrale del dipinto. I colori si sono ulteriormente scuriti rispetto alle prime due versioni: la luca è fievole e dominano il nero e il grigio, che riempiono quasi totalmente lo sfondo, ma il tutto è ravvivato dai punti di colore sulle tonalità del marrone. Delle tre versioni, forse la più conosciuta e quella più riprodotta si trova al Musée d’Orsay di Parigi.
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