La Gioconda o Monna Lisa è un ritratto a mezzo busto di Leonardo da Vinci, il ritratto più celebre e iconico della storia dell’arte, avvolto da un alone di mistero. Considerato un capolavoro archetipico del Rinascimento, rappresenta probabilmente la nobildonna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, ed è databile al 1503-1504 circa. La tecnica è olio su tavola di pioppo bianco. Leonardo non consegnò mai il dipinto alla famiglia Giocondo, e in seguito si ritiene che lo abbia lasciato nel suo testamento al suo apprendista prediletto Salaì. Fu acquistato dal re Francesco I di Francia ed è ora proprietà della Repubblica francese, in mostra permanente al Louvre di Parigi dal 1797.
Le caratteristiche iconiche del dipinto includono l’espressione enigmatica del soggetto, con un sorriso appena accennato, la monumentalità della composizione, la sottile modellazione delle forme e l’illusionismo atmosferico.
Il titolo del dipinto deriva da una descrizione dello storico dell’arte rinascimentale Giorgio Vasari, che scrisse “Leonardo si impegnò a dipingere, per Francesco del Giocondo, il ritratto della Gioconda, sua moglie”. Il ritratto era in effetti menzionato col nome “Gioconda” anche nelle carte che elencavano i beni di Salaì, l’apprendista di Leonardo.

La Gioconda riceve oltre trentamila visitatori ogni giorno
La Gioconda ha una forte somiglianza con molte raffigurazioni rinascimentali della Vergine Maria, che era considerata un ideale femminile. La donna siede marcatamente eretta con le braccia incrociate, segno di riservatezza. Il suo sguardo è fisso sull’osservatore. La donna appare viva in una misura insolita, effetto che Leonardo ottenne con il suo metodo di non tracciare contorni (sfumato), rendendo morbidi e dinamici gli angoli degli occhi e quelli della bocca.
Questo dipinto fu uno dei primi ritratti a rappresentare il soggetto di fronte a un paesaggio immaginario e Leonardo è stato uno dei primi pittori a utilizzare la prospettiva aerea. L’enigmatica donna è ritratta seduta in quella che sembra essere una loggia aperta con basi di pilastri scuri su entrambi i lati. Dietro di lei, un vasto paesaggio si ritira in montagne ghiacciate. Sentieri tortuosi e un ponte lontano danno solo il minimo segno della presenza umana. Leonardo ha scelto di posizionare la linea dell’orizzonte non al collo, come fece con altri ritratti, ma all’altezza degli occhi, legando così la figura al paesaggio e sottolineando la natura misteriosa del dipinto.
Vasari descrisse la Gioconda soffermandosi sulla perizia di realizzazione delle sopracciglia, ma si vede bene che la donna non ha sopracciglia visibili: è stato scoperto che al di sotto dell’attuale Gioconda sono presenti almeno altre tre versioni, che l’artista ritoccò nei numerosi anni in cui tenne il quadro con sé.
La Gioconda è uno dei dipinti più preziosi al mondo. Detiene il Guinness World Record per la più alta valutazione assicurativa di un dipinto conosciuta nella storia: 100 milioni di dollari nel 1962 (equivalenti a 870 milioni di dollari nel 2021). Nel 1911 fu rubata dal Louvre e del furto furono accusate diverse personalità note, tra cui il pittore Pablo Picasso, prima di scoprire che il responsabile era un ex impiegato del museo, Vincenzo Peruggia, che riteneva erroneamente che l’opera fosse stata sottratta all’Italia durante le spoliazioni napoleoniche, come molti altri capolavori, e intendeva restituirla al suo Paese.
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