Francisco Goya fu un pittore spagnolo molto versatile nella cui opera si fusero diversi stili:
- ebbe influenze dal rococò e del neoclassicismo (inizialmente vicino allo stile di Tiepolo e Mengs);
- prese molti elementi del barocco di Velázquez e di Rembrandt (colori fluidi, ma senza indecisione);
- passò poi a uno stile più personale dove prevalse la composizione cromatica con alcuni colori stesi direttamente su tela senza preparazione sulla tavolozza;
- dallo stile che lo rese famoso, dopo la sordità e l’invasione napoleonica, la sua arte divenne più pessimista con colori più cupi e pennellate più fitte e vibranti;
- negli ultimi anni c’è il ritorno a opere con pochi colori e composizioni più chiare.
Goya operò presso la corte del re di Spagna, per il quale dipinse numerosi ritratti della famiglia reale. A questo periodo risalgono anche due opere celeberrime di Goya, Maja desnuda e Maja vestida, nelle quali è ritratta forse la duchessa d’Alba. In seguito ad alcuni eventi che lo turbarono, in particolare il superamento dei confini spagnoli da parte delle truppe napoleoniche, Goya cambiò il suo approccio artistico, non più razionalmente illuminato, ma assurdo e a tratti grottesco, evidente nell’incisione Il sonno della ragione produce mostri.

La Maja vestida di Goya è ritenuta da alcuni studiosi una “copertura” per la Maja desnuda, da esporre all’occorrenza

La Maja desnuda di Goya fu a lungo relegata a stanze riservate e nascoste delle collezioni reali
Nel dipinto Le fucilazioni del 3 maggio 1808 è narrato un momento di grande tensione durante l’avanzata francese: uomini della resistenza spagnola in procinto di essere giustiziati da soldati francesi. La scena è rappresentata con tragico realismo per sottolineare la tragedia della guerra. Altre particolarità dei soggetti di Goya furono le allucinazioni fantastiche, evidenti nella sua casa Quinta del sordo, celebre per la presenza delle cosiddette Pitture Nere, una serie di opere murali rappresentanti figure intente a compiere rituali di stregoneria o impegnate in atti di brutalità.
Goya – Biografia
- 1746 – Nasce a Fuendetodos, presso Saragozza, da un padre maestro doratore, che intuì le potenzialità artistiche del figlio e lo mandò presto a bottega da un pittore locale.
- 1763 – Si trasferisce a Madrid per completare la propria formazione nel cuore artistico del Paese.
- 1770 – Inizia un viaggio in Italia che avrà come meta principale Roma, dove conobbe il neoclassicismo e il preromanticismo.
- 1771 – Torna in Spagna con rinnovato prestigio e riceve le prime committenze importanti, pubbliche e private.
- 1780 – Viene ammesso alla Real Academia de San Fernando.
- 1786 – Viene nominato pittore ufficiale del re Carlo IV.
- 1792 – Si ammala gravemente di una malattia ignota, da cui esce con un’inguaribile sordità, perciò per un periodo non dipinse e dopo il suo stile diventò più oscuro e cupo.
- 1795 – Diventa direttore di pittura all’Academia.
- 1808 – Dipinge le atroci vicende della guerra d’indipendenza.
- 1819 – Perde tutti i privilegi a corte con il nuovo re e si ritira nella campagna di Madrid, dove ricade nella malattia.
- 1824 – Fugge dalla Spagna e dopo un soggiorno a Parigi si stabilisce a Bordeaux con la famiglia.
- 1828 – Muore finalmente in serenità, ormai anziano, colto da una paralisi, e viene sepolto a Bordeaux (verrà riportato in Spagna dopo circa un secolo).

Il 3 maggio 1808, dipinto in cui Goya rappresenta la repressione da parte delle truppe francesi delle rivolte del popolo spagnolo
Goya – Opere
Per approfondimenti, cliccare sulle opere in grassetto.
- Annibale vincitore che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia – 1771
- Ritratto dei duchi di Osuna con i figli – 1788
- Il sonno della ragione genera mostri – 1797
- La maja vestida; La maja desnuda – 1800
- Il colosso – 1808
- Il 2 maggio 1808; Il 3 maggio 1808 – 1814
- Saturno che divora i suoi figli – 1821
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