Edgar Degas fu un pittore impressionista tra i protagonisti dell’arte francese del XIX secolo. In realtà lui stesso preferiva considerarsi realista e si differenziò dagli altri impressionisti per la vitalità e per il disegno marcato delle sue tele, oltre che per il fatto di non realizzare le proprie opere en plein air, bensì in ambienti chiusi. Degas, inoltre, non escluse del tutto la tradizione classica, da cui soprattutto nella fase iniziale della propria produzione continuò a trarre ispirazione. Lo stile coloristico e la ricerca artistica però sono affini a quelli impressionisti.
Di formazione tradizionale, anche grazie a un lungo viaggio in Italia che lo pose a contatto con i capolavori tre e quattrocenteschi, Degas fu stimolato da Manet a perseguire un’integrazione tra lo stile del passato e i soggetti del presente, con le loro esigenze. Le linee del suo disegno si ispirarono sempre al neoclassicista Ingres, da cui si distaccò invece radicalmente per l’uso del colore. L’importanza conferita al disegno è un altro elemento che distinse Degas dagli impressionisti puri, che lo abolirono quasi completamente. Come Manet, inoltre, all’inizio della sua produzione Degas non rifiutava l’uso del nero, mentre più avanti tese ad abbandonare il chiaroscuro (seppur mai del tutto) in favore dei colori chiari e luminosi tipici dell’impressionismo.
Le opere di Degas sono facilmente riconoscibili per i soggetti ricorrenti, tutti appartenenti alla vita moderna, le ballerine, gli artisti di caffè e concerti e le corse ippiche (ne sono esempi Ballerine alla sbarra e Fantini a Longchamp). La danza era per Degas un tema che offriva preziose opportunità di ricerca grazie alla sua dinamicità, la stessa che garantivano le immagini di cavalli in movimento. Un altro tema ricorrente nelle opere di questo artista francese sono i nudi femminili, colti in attività quotidiane, quindi in pose naturali, non impostate né volutamente sensuali, senza nasconderne eventuali imperfezioni e con tutte le sfumature di colore che la luce può generare sulla pelle: ne sono esempi famosi La tinozza e Dopo il bagno.
I ritratti sono apprezzabili soprattutto per la profondità psicologica che in essi Degas riesce a trasmettere: la sua ricerca va oltre la mera rappresentazione del rapporto tra figure e spazio e tra luce e soggetti. Ne è un esempio la celebre opera L’assenzio, nella quale le espressioni dei volti e la luce dell’ambiente interagiscono creando un’atmosfera mesta che diventa palpabile.
Questa attitudine si accentuò nel corso della vita dell’artista, che diventò via via più pessimista e trasmise nelle proprie opere una concezione cupa della vita, in contrasto con il tendenziale ottimismo degli altri impressionisti. Degas, infatti, iniziò presto a soffrire di problemi alla vista, che compromisero le sue possibilità di dipingere e contribuirono a condurlo all’isolamento: negli ultimi anni della sua vita dovette abbandonare la pittura e si dedicò alla scultura, in cui riprese il tema delle danzatrici.
Le ballerine di Degas
Più di metà delle opere di Degas rappresentano ballerine, e questi soggetti sono diventati i più celebri della sua produzione. La raffigurazione di danzatrici andava molto di moda all’epoca, perciò questo tipo di quadri si vendevano bene, ma non fu solo per questo che Degas vi insistette tanto, bensì per l’ampia gamma di movimenti offerta da questi soggetti, che dava la possibilità di rappresentare un gran numero di fisionomie del corpo e gestualità. L’artista non colse le ballerine solo nei momenti topici dei loro balletti, nelle pose più scenografiche e curate, bensì anche (e da un certo momento in poi soprattutto) in momento collaterali al balletto, durante il riscaldamento, la preparazione, il riposo, mostrando anche gli aspetti duri del mestiere di danzatrice e tutta la preparazione che c’è dietro uno spettacolo di danza.
Gli abiti delle ballerine, infine, con la loro vaporosità, incontrano lo stile impressionista di Degas e accentuano ulteriormente il dinamismo delle sue composizioni.

Un gruppo di ballerine di Degas
Degas – Biografia
- 1834 – Nasce a Parigi in una famiglia nobile e frequenta un liceo classico.
- 1853 – Si iscrive a giurisprudenza per compiacere il padre, ma abbandona dopo pochi mesi per dedicarsi all’arte.
- 1855 – Entra nella Scuola di Belle Arti, dove però non si trova a suo agio per l’eccessivo accademismo conservatore.
- 1856 – Fa un viaggio in Italia per studiare l’arte antica e rinascimentale a Napoli, Roma, Assisi, Firenze.
- 1859 – Torna a Parigi, stringe amicizia con Manet e si avvicina al realismo.
- 1870 – Fugge dalla guerra franco-prussiana approdando a Londra e poi a New York, che trovò povera di stimoli culturali.
- 1874 – Tornò a Parigi e partecipò alla prima mostra impressionista.
- 1883 – Si avvicina alla scultura.
- 1890 – Inizia a sviluppare problemi alla vista e si dedica sempre meno alla pittura e sempre più alla scultura.
- 1917 – Muore a causa di un aneurisma cerebrale e riceve un funerale modesto, anche a causa della guerra mondiale e della morte di quasi tutti i suoi vecchi compagni di pittura.

Tre ballerine in tutù blu di Degas, esposto alla National Gallery di Londra
Degas – Opere
- La famiglia Bellelli – 1858
- L’orchestra dell’Opéra – 1868
- Carrozza alle corse – 1872
- La lezione di danza – 1873
- L’assenzio – 1875
- Ballerine – 1883
- Dopo il bagno; Le stiratrici – 1884
- La tinozza – 1886
- Ballerine dietro le quinte – 1897
- Un gruppo di ballerine – 1898
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