Il Cristo morto, noto anche come Compianto sul Cristo morto, è un dipinto del 1480 circa di Andrea Mantegna che con un potente scorcio raffigura il corpo di Cristo supino su una lastra di marmo, vegliato dalla Vergine Maria, san Giovanni e santa Maria Maddalena che piangono per la sua morte. Non si conosce la data precisa di realizzazione, ma si può affermare che l’opera fu completata tra il 1475 e il 1501. Mantegna, infatti, potrebbe aver realizzato questo dipinto per la sua personale cappella funeraria: fu trovato dai suoi figli nel suo studio dopo la sua morte e venduto per pagare i debiti. Il dipinto si trova ora alla Pinacoteca di Brera di Milano.
Il tema del compianto di Cristo era comune nell’arte medievale e rinascimentale, ma l’interpretazione di Mantegna è insolita per l’epoca. La maggior parte delle rappresentazioni mostrava un contatto molto maggiore tra le persone in lutto e il corpo, mentre qui il protagonista assoluto e isolato è il corpo di Cristo. Inoltre i piedi sono normalmente considerati una parte poco nobile del corpo umano, e Mantegna li mette in primo piano, forse per sottolineare l’umanità di Cristo.

Il Cristo morto del Mantegna offre una prospettiva volutamente cruda sul corpo del defunto
I ricchi contrasti di luci e ombre abbondano, generando un profondo senso di pathos. Il realismo e la tragedia della scena sono esaltati dalla prospettiva, che scorcia e drammatizza la figura distesa, sottolineandone i dettagli anatomici, in particolare il torace di Cristo e i buchi nelle mani e nei piedi, che sono raffigurati senza alcuna concessione all’idealismo o alla retorica. Il drappeggio fitto e definito che copre il cadavere contribuisce all’effetto drammatico. Lo spazio in cui sono collocate le figure sembra essere ristretto e cupo.
Cristo è dipinto con uno scorcio tale che gli spettatori hanno difficoltà a individuare le dimensioni reali del corpo di Cristo: il busto e le mani appaiono più grandi del normale, in modo da “avvicinarsi” a chi lo osserva e dare l’illusione della profondità, mentre i piedi sono più piccoli di quanto dovrebbero essere, altrimenti essendo in primo piano avrebbero coperto troppo il resto del corpo. Questa alterazione delle proporzioni spinge lo sguardo dell’osservatore dai piedi su verso il costato e il viso di Cristo.
L’osservatore è costretto a porsi all’altezza dei piedi di Cristo, direttamente davanti alle sue ferite aperte, a ricordare il motivo della sua morte, vedendolo vicino ma irraggiungibile. La rappresentazione della sofferenza di Gesù Cristo prima di questo evento ha lo scopo di ispirare non solo dolore, ma anche speranza. La pietra su cui giace Cristo è anche conosciuta come Pietra dell’Unzione ed è la lastra su cui fu deposto il corpo di Cristo dopo essere stato crocifisso. Vicino al viso si intravede il barattolo con gli unguenti usati per preparare il corpo alla sepoltura.
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