Cena in Emmaus è un dipinto di Caravaggio, eseguito nel 1601, e ora esposto a Londra alla National Gallery. In origine questo dipinto fu commissionato e pagato dal banchiere e collezionista Ciriaco Mattei, fratello del cardinale Girolamo Mattei, ma si suppone che poi fu donato al cardinale Scipione Borghese.
Il dipinto raffigura il momento del Vangelo di Luca in cui due apostoli (probabilmente Giacomo e Cleofa) riconoscono Gesù risorto che gli si era mostrato in incognito travestito da mendicante nella città di Emmaus. Lo invitano a cena e nel momento in cui Gesù fa il gesto di benedire il pane e il vino, allusione all’eucarestia, i due discepoli lo riconoscono e le loro reazioni di stupore si manifestano in questo quadro.

La Cena in Emmaus di Caravaggio giunse in Inghilterra dopo essere stata venduta dalla famiglia Borghese a un antiquario di Parigi
Cleofa spalanca le braccia sconvolto, mostrando sul petto la conchiglia simbolo del pellegrino. L’altro apostolo indossa abiti strappati e si aggrappa alla sedia nel gesto di sollevarsi dallo sgomento. Il gesto di Cleofa rappresenta la croce e genera un’estensione prospetticamente stimolante delle braccia dentro e fuori il quadro di riferimento. La sua mano destra è sproporzionatamente grande, funzionale a portare lo sguardo dello spettatore verso Cristo. L’oste, in piedi, sembra confuso, non capisce la portata dell’evento che ha di fronte, e infatti rimane in una semi-oscurità. Cristo, infine, è un giovane dall’aspetto androgino, senza barba: il suo aspetto è sia una promessa di vita eterna sia un modo per non renderlo immediatamente riconoscibile agli spettatori, così come non lo era per gli apostoli nella scena rievocata. Proprio nel momento in cui manifesta la propria natura divina, Gesù si presenta più umano che mai.
Il dipinto presenta le figure a grandezza naturale e uno sfondo scuro e vuoto, con giochi di luci e ombre intensi, come è tipico di Caravaggio. Sulla tavola apparecchiata, il cesto di frutta in primo piano in bilico sull’orlo del tavolo ricorda esplicitamente quello del Canestra di frutta dello stesso autore.
Caravaggio dipinse un’altra versione della Cena in Emmaus (ora a Brera, Milano) nel 1606. In confronto, in questa seconda versione i gesti delle figure sono molto più sobri, rendendo la presenza più importante dell’azione, e i colori sono molto più spenti. Questa differenza riflette forse le circostanze della vita di Caravaggio in quel momento: era fuggito da Roma come fuorilegge dopo la morte di Ranuccio Tomassoni e la sua vita aveva preso una piega tragica.
Torna alle Grandi opere