Campo di grano con volo di corvi è un dipinto del luglio 1890 di Vincent Van Gogh, a lungo ritenuto l’ultimo realizzato dall’artista prima di suicidarsi, ma a oggi non ci sono certezze sulle date. Si trova al Museo Van Gogh di Amsterdam.
Questo dipinto fu realizzato su una tela a doppio quadrato e raffigura un drammatico cielo nuvoloso pieno di corvi al di sopra di un campo di grano. Il cielo cupo infonde un’aura minacciosa a tutta la scena, a cui contribuiscono i corvi, uccelli dalla cattiva reputazione, spesso simbolo di morte, seppure anche di rinascita. Molti studiosi li hanno collegati al fatto che più volte Van Gogh abbia scritto di sentirsi come un uccello in gabbia. Il sentiero centrale che sembra perdersi nel nulla genera un senso di solitudine e isolamento, che il pittore esplicitò nella descrizione dei suoi ultimi quadri nelle lettere a suo fratello. In quelle stesse lettere, però, definiva la solitudine e l’aria impetuosa aspetti rinvigorenti della vita in campagna. La presenza di altri due sentieri laterali, sempre inconcludenti, può alludere all’angoscia esistenziale tipica di chi si trova di fronte a scelte che non è in grado di prendere, perché implicano rinunce troppo grandi.

Campo di grano con volo di corvi è l’ultima rielaborazione del tema del campo di grano, che Van Gogh riprodusse in diverse opere
Il cielo minaccioso e le pennellate rapide e nervose sarebbero quindi espressione dell’animo angosciato del pittore nelle sue ultime settimane di vita, ma non si può dimenticare che Van Gogh aveva sempre avuto una fascinazione per il cielo come soggetto, trovandovi infinite potenzialità. Il contrasto tra il giallo e il blu è frequente nei dipinti di questo artista, ma mentre altrove genera esplosioni allegre di colori, qui ha un tono tenebroso e cupo.
Insieme ad altri 19 dipinti di Van Gogh, Campo di grano con volo di corvi fu rubato e recuperato dopo solo mezz’ora nell’auto dei ladri nel 1991, ma subì dei danneggiamenti.
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