Gian Lorenzo Bernini fu architetto e scultore tra i protagonisti del barocco italiano, ed esercitò un’enorme influenza sia artistica sia politica nell’ambiente romano e non solo. La sua eredità artistica riguardò tutta Europa.
Originario di Napoli, Bernini si formò però a Roma, insieme al padre scultore, dal cui stile manierista però ben presto si allontana in direzione di un maggiore classicismo. Il complesso scultoreo del Ratto di Proserpina è una delle sue prime opere e ben rappresenta la formazione classica e gli studi ellenistici del Bernini. La scultura rappresenta uno dei racconti mitologici contenuto nelle Metamorfosi di Ovidio all’apice del suo svolgimento. Il risultato non è naturale come lo avrebbe voluto il maestro, ma teatrale e dal forte pathos.
Grazie al padre, comunque, Bernini fu introdotto alle munifiche committenze ecclesiastiche, a cui sarà legato per tutta la vita ricavandone grandi privilegi. Soprattutto quando il cardinale Barberini divenne papa Urbano VIII, assegnò a Bernini una parte da protagonista nel rinnovamento architettonico della città. Tra le altre opere che Bernini realizzò per la città di Roma vi sono anche palazzo Montecitorio e il completamento dei lavori di palazzo Barberini.
Con papa Innocenzo X il legame tra Bernini e la committenza pontificia si allentò, così che lo scultore poté dedicarsi ad altri lavori per privati, come la celebre Estasi di santa Teresa d’Avila per la cappella della famiglia Cornaro, un gruppo scultoreo estremamente espressivo, da alcuni giudicato perfino scandaloso per l’abbandono languido della santa. Fu proprio Innocenzo X, però, ad affidare a Bernini una delle sue fontane più famose a Roma, la fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona.
Bernini si dedicò per molto tempo a lavori commissionati dalla Chiesa e da collocare a S. Pietro. La prima importante opera fu il baldacchino bronzeo che venne posto sotto la cupola, poi ripensò i rivestimenti delle navate che fece realizzare in marmi policromi, ridisegnò l’aspetto dell’abside facendovi inserire la macchina della cattedra di San Pietro sostenuta da grandi statue dei padri della Chiesa. Sicuramente il più importante contributo artistico del Bernini per il Vaticano fu il colonnato, punto di unione tra la basilica e la città che offre, al visitatore che si muove nei suoi spazi, vedute sempre nuove.
La fama di Bernini diventò tale che l’artista fu richiesto a corte anche da Luigi XIV per un progetto di ristrutturazione del palazzo del Louvre, tuttavia le sue proposte non incontrarono il favore del re e dell’ambiente artistico francese, perciò l’esperienza fu breve e deludente.

Ratto di Proserpina a Villa Borghese, Roma
Bernini – Biografia
- 1598 – Nasce a Napoli da padre toscano e scultore, e da lui viene introdotto sin da bambino all’arte.
- 1606 – Si trasferisce con la famiglia a Roma, dove affianca attivamente il padre nei suoi lavori.
- 1618 – Conosce i cardinali Barberini e Scipione Borghese, che diventano suoi mecenati.
- 1623 – Si vede assegnati un gran numero di lavori e responsabilità dal neopapa Barberini.
- 1646 – Si occupa dei lavori a San Pietro in vista del Giubileo.
- 1665 – Si reca in Francia presso Luigi XIV, dove però rimane solo pochi mesi per divergenze di vedute artistiche.
- 1680 – Viene colpito da una paralisi al braccio destro che sfocia poi in un’infermità che in breve lo conduce alla morte.
Bernini – Opere
- San Lorenzo sulla graticola – 1614
- Ratto di Proserpina – 1621
- Apollo e Dafne – 1622
- Baldacchino di san Pietro – 1624
- Fontana delle Api – 1644
- Estasi di santa Teresa d’Avila – 1647
- Fontana dei Quattro Fiumi – 1651
- Angeli con i simboli della Passione – 1670
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