Si definisce astrattismo ogni espressione artistica il cui contenuto non è riconducibile a un dato concreto della realtà. Dall’inizio del XX secolo, la proliferazione di strumenti capaci di riprodurre realisticamente la realtà, come la fotografia, aveva spinto i pittori a manifestare le proprie capacità in modo alternativo e ineguagliabile per la tecnologia, realizzando opere dotate di indipendenza dalla realtà. Fondamentali, per giungere all’astrattismo, furono le esperienza dell’espressionismo e del cubismo. Importante fu anche l’apertura, tramite la colonizzazione, a universi artistici diversi da quello occidentale, nel quale l’arte per secoli ha avuto l’obiettivo di riprodurre fedelmente la realtà: così non era stato per altre culture, come quelle orientali o quella africana, che propongono forme di espressione artistica alternative.
Al termine della Prima guerra mondiale, le teorie astrattiste si proposero con rinnovato vigore, in due direzioni principali: astrattismo geometrico, fondato sulla ricerca della purezza della forma e sul ritorno alle forme semplici, e astrattismo non geometrico, o espressivo, che insiste sulla rappresentazione della soggettività dell’artista, soprattutto attraverso il colore, ed è più chiaramente un’evoluzione dell’espressionismo. In entrambi i casi, la ricerca va nella direzione di una libertà dalle convenzioni e dalla realtà stessa, che non deve essere un vincolo all’espressione dell’interiorità dell’artista.

Composizione VI di Kandinskij, padre dell’astrattismo
Vasilij Kandinskij fu un grande promotore dell’astrattismo, di cui fu anche teorico (con il saggio Punto, linea, superficie), dopo un esordio nell’espressionismo del gruppo Die blaue Reiter. In Giallo – Rosso – Blu c’è attenzione e cura per la composizione, plasticamente configurata. Quando nel 1933 Kandinskij si spostò a Parigi, ebbe inizio anche quella fase conosciuta come “sintesi” poiché nei numerosi lavori che realizzò in quegli anni confluì tutto il bagaglio di esperienze maturato in cui vi sono un elemento riflessivo, un elemento legato alle origini russe del maestro e un elemento musicale che dona ai colori delle immagini un ritmo incalzante (Semplicità).
Seguendo la tendenza dell’astrattismo, Paul Klee utilizzò un’espressività artistica libera e al limite tra il reale e il favoloso, con un’aura infantile. Conobbe Kandinskij e alcuni membri del Der Blaue Reiter (gruppo che portò ai limiti massimi l’espressionismo e il simbolismo). Egli sostenne che l’arte doveva servire a mostrare quello che c’è nella realtà e che non è visibile e non come mero strumento di riproduzione di ciò che è già visibile a tutti. Nelle sue opere, rispetto a quelle di Kandinskij, rimane qualche flebile legame con la realtà, allusioni a elementi riconoscibili e un accenno di prospettiva.
Mentre le opere di Kandinskij e Klee sono esempi di astrattismo espressivo, un protagonista dell’astrattismo geometrico fu Piet Mondrian, fondatore di una forma di astrattismo definita neoplasticismo, caratterizzata dalle celebri campiture di colori primari in strutture geometriche, che rappresentano l’estrema conseguenza della scomposizione delle figure avviata dal cubismo.
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